di Francesco Petrelli, policy advisor di Oxfam Italia su finanza per lo sviluppo
L’aiuto pubblico allo sviluppo (APS) è costituito dai finanziamenti che i Paesi industrializzati stanziano ogni anno verso i Paesi poveri, per realizzare le attività di cooperazione internazionale.
Queste risorse, per quanto da sole non siano sufficienti per realizzare un mondo più giusto, sono fondamentali per soddisfare i bisogni essenziali delle fasce più povere della popolazione mondiale e garantire il loro diritto al cibo e all’acqua pulita, all’accesso alla sanità e all’istruzione di base.
L’impegno per il finanziamento degli aiuti allo sviluppo fa parte degli accordi internazionali sottoscritti da molti Paesi ed è allo stesso tempo essenziale per realizzare gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU dell’Agenda 2030.
Correva l’anno 1970, quando proprio le Nazioni Unite lanciarono l’obiettivo per i Paesi industrializzati di investire lo 0,70% del proprio Reddito Nazionale Lordo (RNL) in aiuti allo sviluppo.
A più di 50 anni però quella promessa, che pure sembrava a portata di mano nel giro di pochi anni, è ben lontana dall’essere mantenuta.
A CHE PUNTO SIAMO CON L’AIUTO ALLO SVILUPPO
Nel 2022 a livello mondiale secondo i dati OCSE , seppure con 204 miliardi di dollari stanziati in totale, siamo solo allo 0,36%, quindi lontanissimi dall’obiettivo dello 0,70%!
I Paesi Ue insieme fanno meglio con 91,6 miliardi di dollari complessivi e raggiungono in media lo 0,57% nel rapporto APS/RNL e rappresentano il 45% del totale globale. Dato che fa dell’Unione europea il maggiore donatore mondiale, anche se ad oggi solo 5 paesi europei – Lussemburgo, Norvegia, Germania, Svezia e Danimarca – hanno raggiunto un obiettivo cruciale per il presente e il futuro di centinaia di milioni di persone.
L’ITALIA E’ SOLO DICIOTTESIMA TRA I PAESI OCSE
In questo scenario, l’Italia con un andamento altalenante ha raggiunto nel 2022 appena lo 0,32% di aiuti allo sviluppo ed è solo al diciottesimo posto tra i Paesi donatori dell’OCSE.
Non solo, il problema per il nostro Paese, come per altri donatori, sta oltre che nella quantità, nella qualità degli aiuti erogati, perché si continua destinare parte degli aiuti per scopi impropri rispetto agli obiettivi della cooperazione.
Basta considerare come, anno dopo anno, parte dell’Aiuto pubblico italiano vada a coprire i costi dell’accoglienza dei richiedenti asilo in Italia, alla voce dei “costi dei rifugiati nel Paese donatore”.
Si tratta di risorse importanti che però non sono destinate ai Paesi poveri e vengono spese interamente in Italia.
Questa voce anche quest’anno costituisce quasi un quarto, il 23,6 % dell’aiuto italiano.
LA CAMPAGNA 070 E LA LEGGE DI BILANCIO
Di fronte a questo trend di impegni non rispettati, alla fine del 2021 si è costituita in Italia una ampia coalizione di ONG e di reti e organizzazioni che ha dato vita alla Campagna 070, di cui Oxfam è parte attiva, con lo scopo di influenzare istituzioni, decisori politici e di sensibilizzare settori sempre più ampi di cittadini.
La prima e principale richiesta che la Campagna fa al Governo e al Parlamento è quella di un emendamento da inserire nella Legge di Bilancio per stabilire in modo stringente a partire dal 2025 un percorso graduale, ma programmato anno per anno, per raggiungere finalmente lo stanziamento dello 0,70% entro il 2030.
Queste e altre richieste sono state avanzate a diversi Parlamentari lo scorso 5 dicembre e al Consiglio Nazionale della Cooperazione nell’incontro con il vice ministro degli esteri con delega alla cooperazione, Edmondo Cirielli.
Anche quest’anno quindi le nostre richieste sono per quantità ma anche per la qualità ed efficacia della cooperazione italiana. Adesso più che mai, in un momento così delicato per il futuro del pianeta, è necessario onorare la promessa fatta oltre 50 anni fa.
Per portare l’Italia a farlo però è sempre più necessaria una grande mobilitazione dei cittadini!
E’ possibile consultare ulteriori analisi e dati su Openpolis.it, sito di data journalism che fa parte della Campagna 070.