13 milioni di persone hanno urgente bisogno di aiuto in Siria
13 milioni di persone hanno urgente bisogno di aiuto: all’indomani di uno dei peggiori anni dall’inizio della guerra in Siria, con altre sette organizzazioni che lavorano nel paese lanciamo un appello per sostenere la risposta umanitaria.
Cosa sta accadendo in Siria
- A oggi sono circa 7,3 milioni i siriani intrappolati in aree disseminate di esplosivi, esposti al rischio di attacchi e costretti a sopravvivere senza quasi nessun accesso ai servizi di base.
- In sette anni vi sono state oltre 400 mila vittime e quasi 12 milioni di persone hanno abbandonato le proprie case (6 milioni di sfollati interni e 5,6 milioni di rifugiati fuori dalla Siria).
- Con l’intensificarsi della guerra portare soccorso alla popolazione è sempre più difficile e dalle parti in conflitto viene spesso negata alle organizzazioni umanitarie la possibilità di soccorrere i civili che rimangono coinvolti negli scontri. L’anno scorso sono stati autorizzati solo 47 su 172 convogli umanitari messi in campo dalle Nazioni Unite, mentre nel 2016 ne 117 su 258 (il 43%).
La Conferenza dei donatori
Il 24 e 25 aprile a Bruxelles, i donatori e i governi si incontreranno in occasione della seconda conferenza sulla crisi siriana. Devono produrre un risultato concreto per alleviare le sofferenze di milioni di persone allo stremo. Ad oggi la risposta umanitaria ad una delle più gravi crisi degli ultimi decenni è finanziata per il 24%, mentre i bisogni della popolazione continuano ad aumentare in modo esponenziale, anche a causa dei continui attacchi a civili inermi e a infrastrutture chiave come scuole e ospedali.
In Siria oltre 13 milioni di persone hanno urgente bisogno di aiuti per poter sopravvivere.
Il nostro appello per salvare vite
Le organizzazioni che sostengono l’appello con noi sono:
CARE International, Christian Aid, Humanity and Inclusion, International Rescue Committee, Mercy Corps, Norwegian Refugee Council, Oxfam, Save the Children.
Le priorità per la comunità internazionale devono essere garantire la sicurezza dei civili e impegnarsi concretamente nello stanziamento degli aiuti; chiediamo anche un cessate il fuoco duraturo in Siria che dia la possibilità per le organizzazioni umanitarie di lavorare in sicurezza e impedire la morte di altre persone.
Chiediamo anche un impegno maggiore sul fronte dei reinsediamenti come di altre forme di protezione umanitaria dei più vulnerabili, pari al 10% della popolazione rifugiata siriana. Ad oggi malgrado il reinsediamento venga definito come prioritario da molti governi, meno del 3% di rifugiati è giunto nelle nazioni ricche. Gli Usa, quest’anno, ne accoglieranno solo undici.”.
Nel 2017 per ogni rifugiato siriano tornato a casa tre sono stati sfollati nuovamente.
Cosa facciamo in risposta all’emergenza siriana
Siamo al lavoro per alleviare le sofferenze del popolo siriano dall’inizio della crisi. In Siria, Libano e Giordania abbiamo già soccorso oltre 2 milioni di siriani garantendo loro acqua pulita, cibo e servizi igienico-sanitari sicuri, e contribuito a garantire un accesso sicuro in Italia a oltre mille siriani dal Libano, portando aiuto ai tanti fuggiti lungo la rotta balcanica in Serbia e Macedonia o in Grecia.