Un limbo. Questa è la situazione drammatica in cui, dall’aprile 2016 a seguito della chiusura della “rotta balcanica”, si trovano ancora oggi migliaia di migranti, rifugiati e richiedenti asilo bloccati in Grecia, Croazia, Serbia, Bosnia Erzegovina e Macedonia.
Molti di loro vengono dall’Afghanistan e dal Pakistan, ma anche dall’Iraq, dall’Iran e dalla Siria, ospiti in centri di accoglienza sovraffollati o edifici abbandonati privi di acqua potabile, servizi igienico sanitari e cibo. La Serbia rappresenta ancora un paese chiave per il transito verso l’Unione Europea, ospitando centinaia di migliaia tra richiedenti asilo, rifugiati e sfollati dalla regione della ex Yugoslavia, il cui numero è in drammatica e continua ascesa.
Oxfam Italia, in partenariato con CARE Germania e Caritas Serbia e con il finanziamento dell’Unione Europea, ha portato avanti un programma pluriennale, dall’agosto 2018 a febbraio 2020, volto a garantire cibo ai migranti, richiedenti asilo e rifugiati ospiti in 14 centri governativi. La distribuzione di cibo, che garantiva i tre pasti principali al giorno, ha riguardato i centri di Adaševci, Principovac, Sid, Subotica, Sjenica, Tutin, Sombor, Kikinda, Obrenovac, Pirot, Bosilegrad, Vranje, Bujanovac, Preševo.
A occuparsi della fornitura e distribuzione sono state aziende di catering scelte attraverso selezioni molto competitive; le condizioni igieniche sono state controllate due volte al mese, attraverso un’azienda esterna specializzata che ha compiuto test batteriologici sugli alimenti, le cucine e gli strumenti utilizzati.
Oltre al rispetto degli standard nutrizionali nei tre pasti giornalieri, un’attenzione particolare è stata data alla standardizzazione dei menù e alla pianificazione di pasti speciali per gruppi più vulnerabili come donne in allattamento, neonati, diabetici. Inoltre, sono stati erogati snack, latte e omogenizzati per i bambini di età inferiore ai due anni e in età scolare.
Alla distribuzione di cibo, abbiamo affiancato iniziative di promozione all’accoglienza dei migranti da parte della popolazione locale, in modo da favorire integrazione e inclusione e garantire la pace sociale.
Sono state organizzate anche iniziative ecologiche che hanno riunito la popolazione locale e gli operatori dei centri per pulire e migliorare i parchi, e dare il via ad attività sportive, tra cui lezioni di basket per i migranti e lezioni di cricket per gli abitanti del luogo.
La distribuzione dei pasti è iniziata il 1 ottobre 2018 e si è conclusa il 27 febbraio 2020. Con la scelta di aziende che, pur mantenendo alta la qualità, hanno proposto costi minori ha infatti permesso di raggiungere un alto numero di beneficiari.
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