Hani, 16 anni, è sfollato con la sua famiglia dal Ghouta orientale nel 2013, e vive in una tenda con la sua famiglia, 8 persone, nella zona di Rural Damasco, come altre 30.000 persone.
Dall’inizio del conflitto siriano, nel marzo 2011, centinaia di miglia di persone hanno perso la vita, e ancora oggi continuano a esserci vittime in quella che sembra ormai una guerra senza fine. 13 milioni di persone nel paese hanno bisogno di assistenza umanitaria, intrappolati in zone assediate o in quartieri ormai distrutti.
Prima dell’offensiva militare nella zona del Ghouta orientale la popolazione viveva sotto assedio in condizioni drammatiche. Scuole, ospedali e mercati erano infatti andati distrutti, mancavano energia elettrica, acqua e carburante. Sotto la spinta dell’offensiva militare metà della popolazione è stata costretta a rifugiarsi in campi per sfollati nella zona rurale di Damasco, privi di servizi igienico sanitari e sovraffollati. Con il ritorno delle famiglie la pressione sulle infrastrutture, già precarie e insufficienti, è aumentata. Le abitazioni non hanno acqua corrente, e il sistema idrico non funziona. Le pompe manuali che estraggono l’acqua di superficie non sono dotate di filtri e quindi l’acqua è contaminata da rifiuti e liquami.
Anche a Dar’a, controllata dalle forze governative, da altri gruppi armati e dall’ISIS, il sistema idrico è parzialmente distrutto e le autobotti non servono tutti i quartieri, costringendo le donne a lunghe file in luoghi non sicuri e molto lontani da casa. Le scarse possibilità di guadagno e la limitatissima disponibilità di denaro impediscono anche l’acquisto di cibo, anche laddove alcuni mercati siano effettivamente funzionanti.
Il nostro lavoro si concentra sulla riabilitazione delle infrastrutture idriche e sulla fornitura di emergenza con autobotti per garantire acqua e igiene riabilitando pompe, sostituendo e fornendo di componenti i elettromeccaniche.
Organizziamo eventi di promozione e sensibilizzazione sull’utilizzo delle risorse idriche e sulle buone pratiche igieniche, in ottica di prevenzione della salute
Distribuiamo kit igienico sanitari differenziati per sesso in particolare a Douma, Kafar Batna, Harasta e Arbin.
Inoltre forniamo sostegno al reddito alle famiglie più vulnerabili.
Vogliamo sostenere 250.000 persone vulnerabili tra gli sfollati, i membri delle comunità ospitanti e le famiglie che sono tornate a casa nelle località più colpite dal conflitto dei governatorati di Rural Damascus (Douma, Harasta, Arbin, e Kafr Batna in Eastern Ghouta region) e Dar’a (Jbab, As Sanamayn, Kiheel, Zaizoun, Al Musayfrah, Alashaary).
Aiuta chi è costretto a fuggire: proteggi i più poveri e vulnerabili, perché possano essere tutelati nei propri diritti.