Per la prima volta dopo più di dieci anni, le Nazioni Unite annunciano un chiaro aumento del numero delle persone che nel mondo soffrono la fame.
La fame non è frutto di una mancanza di cibo
Questa situazione è il frutto di un vergognoso fallimento dei leader e delle istituzioni internazionali.
Il rapporto delle Nazioni Unite “Stato della Sicurezza Alimentare e della Nutrizione nel Mondo” attribuisce gran parte di questo aumento al “proliferare di violenti conflitti e di shock climatici”, ponendo in risalto anche il ruolo giocato dalla carestia in Sud Sudan e le conseguenze che questa potrebbe avere in paesi ad alto rischio come Nigeria, Somalia e Yemen.
L’Africa Orientale, lo Yemen e la Nigeria nordorientale sono strette nella morsa di una crisi alimentare senza precedenti. In Sud Sudan è stata dichiarata la carestia, che ha colpito anche parti della Nigeria: per Yemen e Somalia, se non si interviene in modo massiccio, sarà solo questione di tempo.
Dobbiamo trovare soluzioni reali e definitive:
- fare pressione per la risoluzione pacifica dei conflitti
- tagliare drasticamente le emissioni di CO2
- aiutare le comunità ad adattarsi ad un clima che cambia
- investire nelle donne, che più degli uomini corrono il rischio di cadere nella morsa della fame
L’Italia e la lotta alla fame
Per l’Italia la lotta alla fame nel mondo è da molti anni uno dei capisaldi dell’azione di Cooperazione internazionale allo sviluppo. Una priorità riconfermata anche nell’agenda di Presidenza del G7, in cui l’Italia ambiva a lanciare una nuova iniziativa congiunta dei G7 per promuovere la sicurezza alimentare in Africa Sub-Sahariana.