La Nostra Impresa: il nuovo programma di Oxfam per le PMI

Con CNH per la sostenibilità ambientale, l’uguaglianza di genere e lo sviluppo imprenditoriale in Tunisia e Sud Africa

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CNH collabora con Oxfam in ambito di formazione e sviluppo con il sostegno a due progetti sul territorio africano:

Sumud (“resilienza” in arabo) è un’iniziativa triennale (2023-2025) volta a promuovere la crescita economica sostenibile e inclusiva in Tunisia, nei governatorati di Sfax, Mahdia, Siliana e Tozeur.

Il progetto ha l’obiettivo di implementare piani di resilienza e sviluppo, di micro, piccole e medie imprese (MPMI) e imprese sociali, in particolare quelle guidate da giovani, donne o portatori di disabilità nei settori agricolo, turistico e artigianale, attraverso un concreto sostegno finanziario, tecnico e formativo con il quale elaborare strategie innovative di adattamento alle crisi.

Oltre a CNH e Oxfam Italia, l’iniziativa vede la collaborazione di Fondazione AVSI, Regione Toscana, SHANTI e APAD (Associazione per l’Agricoltura Sostenibile) e il cofinanziamento dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.

L’impegno di CNH in SUMUD prevede un contributo economico triennale e, in quanto membro dell’Advisory Committee, la partecipazione attiva alla selezione dei progetti sottoposti dalle piccole e medie imprese del settore agricolo. Ad esse l’azienda mette a disposizione la propria esperienza e tecnologia, oltre a programmi di training e coaching per sostenerne lo sviluppo e promuovere l’integrazione socio-economica di giovani e donne. Si prevede che l’iniziativa SUMUD possa portare un aiuto concreto a circa 1.000 persone delle comunità agricole tunisine più vulnerabili.

Vedi il messaggio di Roberto Barbieri, Direttore Generale Oxfam Italia:

 

CNH partecipa attivamente anche al progetto The Social Factory, realizzato da Oxfam Sudafrica.

Un’iniziativa con cui dal 2009 Oxfam in Sudafrica e la città di Ekurhuleni sostengono sul campo l’integrazione dei diversi stakeholder con l’obiettivo di sviluppare competenze in tema ambientale e creare nuovi posti di lavoro.

In Sudafrica, infatti, tra 60.000 e 200.000 addetti alla raccolta dei rifiuti – in prevalenza donne – svolgono la loro attività in condizioni di lavoro disagiate con significative disuguaglianze di genere.

L’iniziativa The Social Factory, occupandosi della raccolta e del recupero attraverso un approccio inclusivo ed efficiente, sostiene l’integrazione dei trasformatori di rifiuti in un modello organizzato, la creazione di posti di lavoro, lo sviluppo di competenze in un’ottica di salvaguardia sia delle persone, sia dell’ambiente.

Un progetto che ha l’obiettivo di raggiungere oltre 1.200 beneficiari diretti e migliorare nel complesso le condizioni di vita di oltre 300.000 persone e nuclei familiari.

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