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Oxfam e Fondazione Burberry: il programma Nessuno Escluso per l’inclusione sociale in Toscana dei cittadini di oggi e domani

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L’area della piana fiorentina è sede di attività produttive di eccellenza nel settore tessile e della pelletteria di lusso, ma negli ultimi anni si confronta con crescenti livelli di povertà, disoccupazione giovanile e immigrazione. Burberry ha una presenza chiave in questo territorio, in cui lavorano molte delle aziende da cui Burberry si approvvigiona. In linea con la strategia di sostenibilità di Burberry, che vuole generare un impatto positivo sulla vita delle comunità coinvolte nella propria catena di fornitura, Oxfam e Fondazione Burberry hanno promosso dal 2017 al 2022 un programma quinquennale di inclusione sociale rivolto ai cittadini grandi e piccoli di Empoli, Campi Bisenzio, Prato e Firenze. In collaborazione con attori pubblici e privati dei territori, il programma ha raggiunto più di 200.000 persone appartenenti alle fasce più vulnerabili della popolazione migliorandone la coesione sociale, l’accesso ai servizi e alla vita dei territori e contrastando la dispersione scolastica nelle scuole.
Il programma ha offerto tre importanti opportunità, in particolare per le persone più vulnerabili delle città:

Community Center a servizio di famiglie, giovani, adulti e bambini

I community center promuovono servizi e attività quali accompagnamento allo studio per bambini e ragazzi, corsi di italiano, attività sportive (incluso lo sport sociale), servizio CAF, sportelli di orientamento al lavoro, corsi professionali, supporto alla genitorialità, centri estivi per bambini, attività ed eventi socio-culturali e ludico-ricreativi volti a favorire l’inclusione.
Il programma facilita inoltre gli scambi di esperienze e il networking fra le associazioni coinvolte, potenziandone l’impatto sui territori.

Photo: Nicola Melloni/Oxfam

I Community Center sostenuti dal progetto sono:

  • Centro Metropolis nel quartiere Le Piagge di Firenze
  • Centro Canapè a Campi Bisenzio
  • Centro Cieli Aperti nel quartiere del Soccorso a Prato
  • Centro Giovani all’interno del polo Margherita Hack nel quartiere Avane di Empoli

I community center si sono avvalsi anche del prezioso lavoro dei facilitatori di comunità.

Chi sono i facilitatori di comunità?

I facilitatori di comunità sono figure qualificate, che conoscono i territori e ne comprendono le dinamiche e le potenzialità. Si rivolgono a tutti coloro che si trovano in situazioni di marginalità o esclusione, che non conoscono i servizi del territorio a cui potrebbero avere accesso e il supporto di cui potrebbero beneficiare. Lavorando principalmente nei luoghi di ritrovo delle comunità e in occasione di festività o ricorrenze – laddove le strutture che erogano i servizi non riescono ad arrivare – orientano ai servizi socio-educativi e sanitari, accompagnano e promuovono la partecipazione e l’autonomia dei soggetti che incontrano, valorizzandone conoscenze e competenze.
Negli anni di progetto sono stati selezionati e formati i facilitatori di comunità, oggi operativi ad Empoli, a Le Piagge (FI), a Campi Bisenzio e a Prato, ed è stato inaugurato uno sportello gratuito informativo – lo sportello Donyasso – a Empoli, con il patrocinio dei Comuni del Circondario Empolese-Valdelsa.

Photo: Nicola Melloni/Oxfam

GUARDA IL VIDEO SUL LAVORO DEI COMMUNITY CENTER E DEI COMMUNITY FACILITATOR

Lavoriamo per contrastare la dispersione scolastica

Photo: Nicola Melloni/Oxfam

Lavoriamo per contrastare la dispersione scolastica

Gli insegnanti delle scuole secondarie di I e II grado vengono formati e accompagnati in un percorso di rinnovamento degli strumenti didattici, attraverso la promozione della didattica inclusiva e del “mentoring”, per creare un ambiente più inclusivo ed efficace valorizzando il ruolo degli studenti stessi nella lotta alla dispersione scolastica.

I ragazzi più fragili, a rischio di esclusione e di abbandono scolastico, sono quindi accompagnati dai loro pari nello studio e nel processo di inclusione sociale, per ritrovare motivazione e fiducia in loro stessi e nella scuola soprattutto nel momento più critico del loro percorso, il passaggio dalla scuola secondaria di I grado al II grado. La scuola diventa così uno spazio sempre più inclusivo e vissuto positivamente e attivamente dai ragazzi.

Cosa abbiamo fatto con le scuole? Guarda il video!

UN IMPATTO SOCIALE TRE VOLTE SUPERIORE ALLE RISORSE INVESTITE

L’impatto sociale generato dal progetto è stato fotografato dal centro di ricerca ARCO attraverso un metodo innovativo di analisi, che ha evidenziato come per ogni euro investito, ne sono stati generati 3,47 in termini di valore sociale. Ciò ad esempio ha significato:

  • permettere a oltre 13 mila adulti e bambini fragili, che si sono rivolti ai Community Center di non restare indietro;
  • garantire a oltre 7 mila persone più vulnerabili di poter usufruire dei servizi sociali del territorio, grazie al lavoro delle Facilitatrici di Comunità, operatrici attive nell’intercettare i bisogni degli utenti, anche all’interno degli altri spazi pubblici dei diversi quartieri.
  • migliorare allo stesso tempo l’accesso alle opportunità offerte dal territorio per più di 200.000 persone. Basti pensare che il 95% dei cittadini che si sono rivolti ai Community Center ha dichiarato di conoscere meglio le opportunità presenti nella loro città e di riuscire adesso ad accedervi.

Un risultato raggiunto grazie al lavoro di rete realizzato con il consorzio Martin Luther King presso il quartiere Le Piagge a Firenze; l’associazione il Piccolo Principe e ASEV a Empoli; le cooperative Cieli Aperti e Pane e Rose a Prato; la cooperativa Macramè a Campi Bisenzio.

Guarda il video con i risultati della valutazione di impatto sociale – misurato con l’analisi SROI – del progetto Nessuno Escluso

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