Margarita abita a Sucre, Bolivia. Ha imparato a tessere al telaio.Credits: ChristianOliveri/OxfamItalia
Margarita

Il mancato accesso alle cure, all’istruzione, all’acqua potabile ha un impatto particolarmente grave sull’universo femminile. Le donne svolgono un ruolo cruciale nella gestione dell’economia familiare: a loro spettano cura dei bambini, produzione e preparazione del cibo, raccolta dell’acqua, allevamento degli animali. Non possiamo proporre soluzioni senza ignorarne il ruolo, senza ascoltarne la voce; nel garantire i diritti fondamentali, le risposte devono tener presente il punto di vista delle donne.
A Margarita, come ad altre migliaia in Italia e nel Sud del mondo, abbiamo garantito assistenza e formazione qualificata, ma soprattutto è stata data la possibilità di far sentire la propria voce.

Margarita Medrano Segovia, 44 anni, abita nella città di Sucre, in Bolivia, ormai da più di vent’anni, ma è originaria di una comunità quechua della zona rurale di Chuquisaca. E’ sposata e ha 6 figli. E’ coinvolta insieme a tante altre donne nel  progetto per il rafforzamento di gruppi femminili dell’area di Chuquisaca, in collaborazione con l’associazione Kat ed il Centro di Produzione Arte Mujer Bartolina. Suo marito è muratore e la famiglia ha un piccolo appezzamento di terreno per provvedere all’alimentazione.

“Tempo fa le vicine mi hanno segnalato l’esistenza di un centro di formazione nel mio quartiere, dove avrei potuto imparare gratuitamente a tessere al telaio. Inizialmente non ci credevo, poi ho visitato il centro e ho visto che era vero. Pensavo che il tempo di imparare per me fosse finito, ma ho capito che non è mai tardi per imparare a fare cose nuove. Ho imparato non solo a tessere, ma anche cose importanti per la mia salute e quella della mia famiglia e anche a leggere e scrivere meglio. Al telaio seguiamo una tecnica che utilizzavano i nostri antenati; quando avremo terminato la formazione inizieremo a produrre per la vendita: questo mi rende felice, mi permetterà di aiutare mio marito economicamente e di non essere completamente dipendente da lui. Al centro mi aiutano anche con i miei figli, insegnandogli e facendoli giocare mentre io imparo; senza questo appoggio non potrei frequentare i corsi. Ora vedo le cose in maniera diversa: so che c’è un orizzonte diverso e grandi opportunità non solo per me, ma anche per la mia famiglia e la mia comunità!

a cura di Stefania Carrara, Oxfam Italia

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