Aguiratou è una agricoltrice di 39 anni, vive a Soubo – comune di Ouahigouya, in Burkina Faso.
“A causa degli effetti del cambiamento climatico, la nostra terra negli ultimi anni si è impoverita, ed è diventata più difficile da coltivare”.
Grazie al progetto JESAC, Aguiratou e altre donne agricoltrici sono state formate su nuove tecniche agricole.
Hanno imparato come fertilizzare il terreno con il compost, come preparare muretti di pietre per trattenere l’acqua nei campi durante la stagione delle piogge e come prevenire l’erosione.
“Ho anche applicato le tecniche zai e mezzaluna* che sono adatte al nostro clima e alle colture. Durante la stagione secca, ho applicato le stesse tecniche al mio orto, per coltivare cavoli, cipolle e patate da vendere al mercato”.
*NOTA : Zai è un sistema tradizionale di riabilitazione della produttività dei terreno impoveriti utilizzata molto nel Sahel, che consiste nello scavare manualmente delle buche in cui si concentrano acqua e materiale organico. È una tecnica che viene sempre più utilizzata per adattarsi agli effetti del cambiamento climatico.
“Il raccolto è molto migliorato. Adottare queste tecniche e diversificare le attività mi ha permesso di superare il periodo tra un raccolto e un altro, e sfamare la mia famiglia tutto l’anno”.
Informazioni sul programma
Il progetto JESAC, finanziato dall’Unione Europea e dall’Unione Africana, ha l’obiettivo di rafforzare la leadership e migliorare le opportunità per i giovani e le donne agricoltrici nel gestire gli effetti del cambiamento climatico, nello sviluppare resilienza e adattarsi al cambiamento climatico nel Sahel nell’Africa occidentale, particolarmente nelle zone rurali del nord del Burkina Faso e delle regioni Dosso e Tillabéry del Niger. Saranno promosse iniziative agroforestali e attività generatrici di reddito per i giovani agricoltori nelle zone rurali. Si farà anche mobilitazione sociale condotta da giovani attivisti climatici, e sistemi di pagamento basati su monitoraggio satellitare.