Da oltre 30 Paesi europei, insieme a 7.000 organizzazioni della società civile, rappresentative di più di 100 milioni di cittadini, scriviamo a Gentiloni e altri leader per sollecitare l’introduzione di una Tassa sulle Transazioni Finanziarie.
Leggi la lettera ai 10 capi di stato e di governo UE
Cosa è la Tassa sulle Transazioni Finanziarie?
È un piccolo prelievo – a un’aliquota, diversificata per tipologia di titolo, fra lo 0.01% e lo 0.1% – sulla singola compravendita di titoli finanziari, capace di disincentivare, se costruita efficacemente, le operazioni speculative sui mercati e riportare la finanza al suo compito originario: operare a effettivo servizio dell’economia.
Quali sono i vantaggi della Tassa sulle Transazioni Finanziarie?
Secondo recenti stime della Commissione Europea, la TTF potrebbe generare 22 miliardi di euro all’anno per i 10 Paesi UE del negoziato. In Italia le entrate erariali oscillerebbero tra i 3 e i 6 miliardi di euro all’anno.
Calcola con il CONTATORE quante risorse perse per la mancata introduzione di una TTF europea.
Perché la chiediamo adesso?
Alla vigilia del Vertice di Roma, in cui si celebra il sessantesimo anniversario dei Trattati di Roma e si discute del futuro dell’Unione Europea, il negoziato europeo sulla TTF sotto la procedura di cooperazione rafforzata è ora a un passo dal traguardo, avallato da oltre 1 milione di firme raccolte nel 2015 da organizzazioni sindacali e della società civile continentale.
Cosa chiediamo al Premier Gentiloni
- che si esprima pubblicamente a sostegno del disegno della Tassa sulle Transazioni Finanziarie europea
- di assumere l’impegno pubblico a destinare il gettito dell’imposta a misure di lotta alla povertà in Italia, a programmi di cooperazione internazionale allo sviluppo e a interventi di contrasto al cambiamento climatico.