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Coca Cola dichiara tolleranza zero al landgrabbing
L’azienda risponde all’appello degli oltre 225.000 consumatori mobilitati in risposta all’iniziativa Scopri il marchio lanciata da Oxfam in Italia e a livello globale.
Coca Cola Company ha annunciato oggi di volersi impegnare ad adottare un piano per fermare l’accaparramento di terra nella propria filiera produttiva. L’annuncio arriva dopo che più di 225.000 consumatori hanno aderito all’appello lanciato in Italia per sollecitare Coca Cola e altre aziende del settore alimentare a rispettare i diritti sulla terra delle comunità di tutto il mondo.
“Ci complimentiamo con Coca Cola per la sua decisione di dichiarare “Tolleranza Zero” al land grabbing, adottando decisioni importanti per dimostrare ai consumatori di tutto il mondo la propria intenzione di contrastare l’accaparramento delle terre ai danni delle comunità di piccoli agricoltori. La posizione di Coca Cola su questo tema può avere un impatto positivo su tutto il settore”, afferma Elisa Bacciotti, Direttrice Campagne di Oxfam Italia. “Questo importante risultato è dovuto all’azione di centinaia di migliaia di consumatori che hanno fatto sentire la propria voce ovunque nel mondo. Nessuna azienda può più permettersi di non dare ascolto ai propri clienti. Se sono i consumatori a chiederlo, anche i colossi dell’alimentare devono impegnarsi nella lotta contro fame e povertà, cambiando modalità e standard di produzione”.
Coca Cola ha annunciato di voler adottare politiche che impegnino i propri imbottigliatori a tutelare i diritti sulla terra delle comunità nei paesi dove operano, impegnandosi a ricercare il loro consenso libero, preventivo e informato a operazioni di compravendita e/o acquisizione di terra per usi produttivi. L’azienda si è inoltre impegnata a effettuare valutazioni ambientali e sociali indipendenti delle proprie filiere di fornitura, iniziando da sette paesi: prima Colombia, Guatemala e Brasile e successivamente in India, Sud-Africa, Filippine e Thailandia. Coca Cola renderà pubblici i nomi dei tre maggiori fornitori di canna da zucchero da cui si serve, e si impegnerà attivamente nelle sedi internazionali a sostenere l’adozione di pratiche rispettose dei diritti alla terra delle comunità. Altro importante passo sarà chiedere ai propri fornitori di agire per risolvere i conflitti evidenziati nel rapporto Zucchero Amaro, pubblicato da Oxfam lo scorso 2 ottobre.