Il concetto di ricchezza è spesso associato a merito, successo e duro lavoro. Ma davvero chi è ricco lo è solo perché se lo è guadagnato? La realtà ci racconta una storia diversa: oggi la ricchezza si concentra nelle mani di poche persone, cresce in modo sproporzionato rispetto alla povertà e si eredita più di quanto si costruisca.
Cosa significa ricchezza?
La ricchezza può essere definita come la somma dei beni materiali, finanziari e patrimoniali che una persona o una famiglia possiede, al netto dei debiti. Tuttavia, Oxfam ci invita ad ampliare questa visione: non è solo quanto denaro hai in banca, ma anche quale potere ti dà, quanta influenza eserciti sulle scelte politiche e sociali, e quanto accesso hai a servizi, opportunità e diritti. La concentrazione della ricchezza a livello globale ha superato livelli storici:
- L’1% più ricco del mondo possiede più ricchezza del 99% restante.
- Le fortune dei miliardari crescono di 2,7 miliardi di dollari al giorno.
Quando una persona è definita ricca?
Non esiste una soglia universale per definire chi è “ricco”. In molti paesi africani, asiatici o sudamericani, chi guadagna quanto il reddito medio europeo può essere considerato “ricco”, ma nel contesto globale è il patrimonio netto (beni, azioni, investimenti) che fa davvero la differenza. Secondo i dati della Banca Mondiale, si parla di ricchezza quando il patrimonio supera ampiamente il livello necessario per coprire i bisogni fondamentali. Noi riteniamo che una persona è ricca non solo quando ha molto, ma quando la sua ricchezza contribuisce ad ampliare la distanza con gli altri, rafforzando le disuguaglianze. La ricchezza, inoltre, si accumula spesso non per merito, ma attraverso meccanismi come l’eredità, i privilegi fiscali e la concentrazione di potere economico.
Cosa determina la ricchezza di un paese?
Quando si passa dai singoli individui agli stati, la ricchezza diventa il risultato di molteplici fattori, spesso non equamente distribuiti tra la popolazione. Gli elementi principali che incidono sulla ricchezza delle nazioni sono:
- Sistema fiscale: i paesi che tassano in modo equo e reinvestono in servizi pubblici tendono a redistribuire la ricchezza in modo più giusto.
- Investimenti in istruzione e sanità: secondo il report Transforming Education Financing in Africa, l’assenza di investimenti pubblici in servizi essenziali frena lo sviluppo di intere regioni.
- Stabilità politica e giustizia sociale: più una società è equa e partecipativa, più genera crescita inclusiva.
E poi ci sono le risorse naturali come petrolio, gas, minerali che però da sole non bastano: molti paesi ricchi di risorse restano poveri a causa del neocolonialismo e della corruzione. La ricchezza di molti paesi deriva dalla sottrazione di ricchezza ad altri, attraverso meccanismi storici di sfruttamento che favoriscono le multinazionali e le élite finanziarie.
Che cos’è per te la ricchezza?
Questa domanda è personale, con una forte connotazione politica. Crediamo fortemente che la vera ricchezza non si misuri solo in euro o dollari, ma in benessere collettivo, accesso ai diritti, uguaglianza e qualità della vita. Se oggi una piccola élite accumula sempre più potere economico, ridefinire il concetto di ricchezza è essenziale. Non può essere solo il lusso individuale: una società è davvero ricca quando nessuno è lasciato indietro.
La distribuzione della ricchezza nel mondo è profondamente ingiusta. Le cause? Un sistema economico costruito per favorire pochi e mantenere miliardi di persone in condizioni di precarietà. Oxfam propone un’alternativa: riforme fiscali, accesso universale ai servizi, giustizia sociale. Capire come funziona oggi la ricchezza è il primo passo per trasformarla in un bene comune, non un privilegio per pochi.