Oxfam è presente anche in Italia dove la disuguaglianza sociale è ancora molto presente. Per questo, è ancora importante parlare di servizi sociali e di presenza sui territori. E lo facciamo approfondendo uno strumento a disposizione delle fasce più fragili della società civile: i community center.
Cosa sono i community center
I community center sono luoghi sicuri e spazi accoglienti che fanno da centri di ascolto, rilevamento dei bisogni, orientamento e concreto supporto per tutte quelle persone non prese in carico dai servizi istituzionali, ma la cui situazione, senza un supporto esterno, sarebbe destinata ad aggravarsi. I Centri vogliono colmare un gap informativo e si rivolgono quindi a chi si trova in situazioni di fragilità economica e sociale. A questa situazione si aggiunge la scarsa conoscenza di quali sono i servizi del territorio a cui si può avere accesso per beneficiare di supporto.
A cosa servono i community center
I centri fungono da raccordo con i servizi socio-sanitari del territorio ma offrono anche servizi concreti di accompagnamento e supporto dei beneficiari, quali ad esempio le attività di:
- doposcuola per bambini e ragazzi
- orientamento al lavoro
- sostegno alla genitorialità
- informazioni riguardo ad agevolazioni economiche o fiscali
- percorsi formativi
- mediazione familiare
- attività socio-culturali
- corsi di italiano.
Allo stesso tempo rilevano le necessità dei territori grazie all’interazione costante con la popolazione, che li vive come veri e propri luoghi di cittadinanza attiva, di partecipazione, di condivisione. All’interno dei community center lavorano team multidisciplinari: operatori qualificati, educatori, mediatori linguistico-culturali, psicologi, consulenti legali e volontari per venire incontro ai differenti bisogni degli utenti.
Esempi di attività dei Community Center di Oxfam
Mediazione linguistico-culturale
La mediazione linguistico-culturale si applica in ambito sanitario e scolastico e ha come obiettivo difendere il diritto alla salute e istruzione della popolazione immigrata. In ambito sanitario la figura del mediatore culturale si inserisce nella relazione medico-paziente dove la fiducia e la collaborazione tra le parti condiziona i risultati dell’intervento e della cura. In ambito scolastico il mediatore culturale ricopre un ruolo essenziale sul piano orientativo e informativo per l’allievo / allieva e la sua famiglia, aiutandoli a comprendere il contesto, i regolamenti e le opportunità offerte dal sistema educativo. Al tempo stesso, si sostengono gli operatori scolastici nel lavoro di ricostruzione del percorso scolastico dello studente per favorire la comunicazione con i genitori.
Educazione inclusiva
La didattica inclusiva è un approccio che riconosce bisogni e capacità di tutti gli alunni e le alunne della classe a prescindere dalle loro diagnosi o provenienza geografica e sociale. Per questo garantisce equità pedagogica e successo formativo. Come pratichiamo l’educazione inclusiva:
- organizziamo percorsi di formazione e accompagnamento in classe per i docenti
- creiamo attività a forte valenza emotiva e affettiva che coinvolgano e motivino gli alunni a apprendere
- adottiamo la metodologia del Cooperative Learning.
Inoltre, svolgiamo azioni di mentoring per contrastare la dispersione scolastica. Con questo dispositivo vogliamo valorizzare le competenze degli studenti in contesti di apprendimento informali, favorire occasioni di partecipare attivamente alla vita scolastica contribuendo a rendere le scuole contesti accoglienti e motivanti.
Educazione alla Cittadinanza globale
L’Educazione alla Cittadinanza globale coinvolge tutta la scuola per permettere a studenti e studentesse di riflettere in maniera critica sulle complesse questioni globali. L’obiettivo è incoraggiarli a esplorare, sviluppare ed esprimere le proprie opinioni e i propri valori permettendogli di fare scelte consapevoli e di partecipare attivamente per rendere il mondo un posto più giusto e sostenibile. Scopri la nostra piattaforma dedicata all’educazione e al mondo della scuola.
Dove si trovano i community center di Oxfam in Italia
I Community center sono attivi nelle città di Arezzo, Firenze, Milano, Torino, Perugia, Catania, Bologna e Napoli in collaborazione con la Diaconia Valdese e ad Empoli, Campi Bisenzio e Prato in collaborazione con associazioni locali radicate sui territori, in particolare l’associazione Il Piccolo Principe, la cooperativa Macramè e l’associazione Cieli Aperti. In Toscana, in particolare, attraverso la cooperativa sociale Oxfam Italia Intercultura, gestiamo dal 2000 il servizio di mediazione presso l’ASL Sud Est Toscana.
Cosa puoi fare tu per sostenerli
Le imprese svolgono un ruolo cruciale nel contrastare le disuguaglianze e nel plasmare un futuro più sostenibile e inclusivo. Possono creare un impatto positivo sulle comunità in cui operano, puntando a potenziare le capacità della comunità stessa e a migliorare l’inclusione sociale, economica ed educativa delle persone vulnerabili, che si trovano a rischio di emarginazione. Se lavori in una azienda privata, ottenere agevolazioni fiscali e dare valore al tuo brand facendo la differenza sul territorio. Fatti ricordare, diventa community partner.