8 Aprile 2015

Con Oxfam al Middle East Now 2015

 
Until I lose my breath

Gli appuntamenti promossi dalla nostra organizzazione al festival sul Medio Oriente contemporaneo spaziano tra musica, informazione, teatro e fotografia, con i riflettori accesi sul dramma siriano. Da non perdere: la prima esibizione in Italia del musicista iracheno-canadese “THE NARCICYST”; la proiezione del documentario “Il futuro alle spalle”; gli scatti del fotoreporter Luigi Baldelli dai campi profughi.

 

Non solo cinema al Middle Est Now 2015. Sono tanti infatti gli appuntamenti promossi da Oxfam Italia, charity partner del festival, che fino al 13 aprile spazieranno tra musica, informazione, teatro e fotografia, consentendo al pubblico fiorentino di osservare e capire da vicino e il contesto mediorientale: un mondo spesso percepito come lontano e incomprensibile, ma in realtà molto vicino a noi. Un’occasione unica per conoscere da vicino gli usi, le tradizioni, le speranze, le difficoltà e i drammi di una regione tanto affascinante quanto complessa e variegata, che porta sulla pelle i segni dei tanti conflitti che l’hanno attraversata e che ancora oggi, purtroppo, la stanno lacerando.

Grande musica e solidarietà per la Siria

Si parte venerdì 10 aprile, alle ore 22:30, all’Auditorium Flog, grazie alla collaborazione fra Middle East Now e Oxfam Italia assieme a Music Pool/Network Sonoro, La Scena Muta e goldworld.it, con la prima performance italiana di THE NARCISYST, musicista di origini irachene e noto artista della scena Arab hip hop internazionale, che sarà per l’occasione la guest-star del “Frikkettonica Middle East Party”.

Insieme a lui, sul palco, in apertura Dre Love & The Band, con il loro mix unico di funk, soul e hip hop, e in chiusura i ritmi trascinanti di Shantel, dj e produttore tedesco, re del beat box famoso per i suoi medley di balkan beat e influenze turche e mediorientali, che a Firenze presenterà anche il suo nuovo singolo “East West”, realizzato assieme alla giovane e talentuosa cantante e musicista greca Areti Ketime.

Il concerto sosterrà infatti il lavoro che Oxfam realizza a supporto dei profughi siriani in Libano, Giordania e in Siria, dove dal 2011 ha prestato soccorso a oltre 1.3 milioni di persone, attraverso la fornitura di acqua pulita, buoni spesa, contributi per l’affitto, generi di conforto e la costruzione e il ripristino di strutture igienico-sanitarie

“You save lives“: la campagna di Oxfam e Ue accende i riflettori sulla crisi siriana

Ogni quattro secondi una persona è costretta ad abbandonare la propria casa a causa di guerre e atrocità. Se contiamo tutti insieme gli oltre 51,2 milioni di profughi oggi nel mondo, il risultato è una nazione sterminata, la 26° per popolazione. Tra loro sono ben 11,4 milioni i profughi siriani in fuga da un conflitto che, dal marzo 2011, ha già causato oltre 220.000 vittime. Civili inermi costretti a lasciare il proprio paese: dall’inizio della crisi, infatti, quasi 4 milioni di siriani hanno cercato rifugio nei paesi vicini alla Siria, soprattutto in Libano e Giordania. Saranno proprio loro, i rifugiati accolti nei campi profughi di questi due paesi, i protagonisti di incontri, performance e proiezioni che, all’interno del Middle East Now 2015, sosterranno la campagna “You save Lives” promossa da Oxfam e dall’Unione Europea per riportare l’attenzione dell’opinione pubblica sul dramma dei profughi nel mondo dando voce alle loro storie.

Informazione e Medio Oriente

Domenica 12 aprile dalle ore 10:30, spazio all’informazione con l’iniziativa “Cinema e Talk”, con la proiezione del documentario “Il futuro alle spalle” del giornalista RAI Amedeo Ricucci, per scoprire attraverso la viva voce dei profughi siriani, la drammatica situazione di chi è stato costretto a lasciare tutto a causa della guerra. La proiezione sarà seguita da un incontro a cui prenderanno parte, oltre all’autore, Alessia Corsini (UE, Desk Syrian Region), Riccardo Sansone (Oxfam Italia), il fotoreporter Luigi BaldelliSara Gandolfi (Corriere della Sera), autrice di altri due reportage per la campagna You Save Lives, in questo caso per la carta stampata. Puoi leggere qui quello realizzato per Sette, il settimanale del Corriere della Sera

A seguire, appuntamento con la tavola rotonda “Mappe mediatiche – I nuovi confini dell’informazione sul Medio Oriente”. Un appuntamento che sarà l’occasione per riflettere sull’informazione nel contesto mediorientale sullo sfondo di uno scenario in continua trasformazione. Intervengono: Lucia Goracci (RAI News), Amedeo Ricucci (RAI), Patrick Cockburn (The Independent), Giuseppe Acconcia (studioso di Medio Oriente), Sara Gandolfi (Corriere della Sera) e Alessia Corsini (UE, Desk Syrian Region) La tavola rotonda sarà moderata da Laura Silvia Battaglia, giornalista ed esperta di Medio Oriente, con il coordinamento generale di Felicetta Ferraro.

Fotografia e teatro: le storie dei profughi siriani interpretate da 5 attori d’eccezione

Per tutta la durata del festival inoltre il pubblico fiorentino potrà scoprire le straordinarie immagini realizzate nel campi profughi di Libano e Giordania, dal fotoreporter Luigi Baldelli, che verranno presentate prima delle proiezioni principali del festival e interpretate dal vivo da 5 attori d’eccezione.

Si parte il 9 e 10 aprile sempre alle 20.45, con le performance di Andrea Muzzi e Fiamma Negri prima delle proiezioni di “Until I lose my breath”, film d’esordio della giovane e talentuosa regista turca Emine Emel Balci, presentato in anteprima al Festival di Berlino; e di “The narrow frame of midnight”, uno dei film marocchini più acclamati dell’ultima stagione.

Doppio appuntamento invece l’11 aprile alle 18 con Alessandro Riccio, prima del bellissimo “From my Syrian room”, e alle 20.45 con la performance di Caterina Carpinella in occasione della proiezione del film “In the sands of Babylon”, ultimo film del talentuoso regista iracheno Mohammad Al Daradji, vincitore del festival di Abu Dhabi.  A seguire, un intervento dal vivo del fotoreporter Luigi Baldelli e di Esther Huerta Garcia, rappresentante dell’Unione Europea, che illustreranno la mostra fotografica e la campagna “You save lives”.

Chiusura da non perdere il 12 aprile alle 18 con la suggestiva interpretazione dell’attrice Piera Dabizzi, in occasione del film “Our terrible country”: uno straordinario documentario sulle laceranti ferite della Siria, viste attraverso il pericoloso viaggio di Yassin Haj Saleh, un noto intellettuale e dissidente siriano, tra i primi ad aderire alla rivoluzione, e del giovane fotografo Ziad.

Per il programma completo del festival clicca qui.

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