La nostra collega Elisa è arrivata a Rio de Janeiro, insieme a tanti colleghi di Oxfam e di tante altre organizzazioni, per seguire da vicino la Conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile.Un evento che riguarda tutti noi, e il futuro dei nostri figli. Con lei scopriremo come stanno andando i lavori da dietro le quinte.
“In generale” scrive Elisa “il Brasile ci tiene a far bella figura. Lo si capisce dal numero di hostess e steward presenti qui, che eguaglia quasi quello dei delegati in questi primi giorni, dalla sicurezza organizzata in maniera imponente e militarizzata, che costringe i delegati a fare enormi giri tra uscite e accessi sicuri, e dall’energia che ispira questo paese che incarna ancora uno strano “new deal” latinoamericano.
Dopo un avvio sonnecchioso, a Rio Centro i negoziati preparatori entrano oggi nel vivo. Del resto, tutti i negoziatori non fanno che sottolineare l’urgenza di andare avanti: a oggi il testo è ancora un patchwork di proposte diverse di vari stati – USA, EU, G77, Cina – anche incompatibili tra loro.
Tra i temi in discussione oggi, la proposta di testo sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, i nuovi “goal” fortemente voluti dall’ONU per rilanciare il dibattito sullo sviluppo post 2015. Molti – tra cui anche noi di Oxfam – sono preoccupati che il dibattito sul “futuro” dello sviluppo possa impegnare gli sforzi e le energie di tutti su un futuro lontano a scapito di un “presente” vicino e drammatico: dobbiamo fare di tutto per raggiungere gli obiettivi di sviluppo del millennio. Ma sono i “rumors” – le ipotesi – a tenere banco, in particolare la proposta – concepita dal Brasile, da altri paesi del G77 e dalla Cina – di costituire un fondo per lo sviluppo “verde” per aiutare i paesi più poveri. Secondo le indiscrezioni, i paesi “emergenti” sarebbero disposti addirittura a mettere sul piatto 30 miliardi di dollari all’anno dal 2013. Proprio la cifra che abbiamo indicato come necessaria per mitigare gli effetti della crisi sui paesi più poveri… Resta da vedere se queste intenzioni verranno confermate e se soprattutto si vedranno i fatti. Non vorremmo proprio che i paesi emergenti seguano alla fine la strada dei paesi più ricchi nel fare grandi annunci che poi non si realizzano.
Il cibo è invece il grande assente di questo Summit – fatta eccezione per l’ampia varietà di cucine dal mondo tra cui i delegati possono scegliere. Anche se molte delegazioni hanno sottolineato l’agricoltura sostenibile come tema fondamentale dei negoziati, il testo a oggi ha veramente pochissima ambizione. Oxfam ha raccolto molte organizzazioni – tra le quali Action Aid, Slow Food, Via Campesina, CARE – in una dichiarazione congiunta che verrà distribuita ai delegati prima delle negoziazioni di questo pomeriggio, con suggerimenti specifici al testo. A volte bastano poche parole per renderlo più ambizioso. Last minute lobby prima del rush finale di stasera. Vi diremo come è andata!”