“Un mancato accordo a cui deve seguire un rinnovato impegno per far ripartire il negoziato su nuove basi più in linea con le proposte della Commissione e del Parlamento europeo.” Questo il commento di Oxfam Italia e ActionAid sul mancato raggiungimento, in seno al Consiglio Energia dell’Unione europea, di una posizione comune sulla revisione delle direttive che regolano la politica europea sui biocarburanti. I negoziati si sono arenati principalmente su due elementi: il primo relativo al contributo massimo dei biocarburanti ricavati da prodotti agroalimentari sull’obiettivo di sostituzione del 10% fissato dalla Direttiva sulle Rinnovabili (Renewable Energy Directive); il secondo relativo alla contabilizzazione di tutte le emissioni di carbonio (dirette e indirette) provocate dai biocarburanti.
“La proposta messa sul tavolo dalla Presidenza lituana era un compromesso del tutto inadeguato a rendere la politica europea sui biocarburanti più sostenibile – ha detto Marco De Ponte, Segretario Generale ActionAid – Basti solo pensare che alzare di due punti percentuali il limite del 5% proposto dalla Commissione per i biocarburanti prodotti da colture alimentari significherebbe mettere nei serbatoi delle nostre macchine una quantità addizionale di cibo sufficiente a sfamare 69 milioni di persone – l’intera popolazione italiana! – ogni anno. Siamo preoccupati dell’ulteriore rallentamento del processo decisionale perché è urgente e necessario adottare misure che possano risolvere gli impatti negativi dei biocarburanti”
“Accogliamo positivamente la posizione assunta dall’Italia in merito al testo portato in votazione oggi al Consiglio. – ha detto Elisa Bacciotti, Direttrice Campagne di Oxfam Italia – L’Italia, coerentemente agli indirizzi dati dai Parlamenti italiano ed europeo, e alle richieste degli oltre 23.000 cittadini italiani che hanno firmato la petizione No Food For Fuel, ha scelto di non sostenere il testo della Presidenza lituana, dichiarandosi a favore di un limite ai biocarburanti convenzionali che non vada oltre il 6% e spendendosi in fase negoziale per incentivare i biocarburanti che non sono prodotti da materia prima agroalimentare.”
“Ora più che mai chiediamo al Governo italiano, prossimo a guidare il semestre di presidenza, di continuare a lavorare in sede europea affinché la successiva fase negoziale riparta dagli elementi chiave della proposta iniziale della Commissione Europea fissando un limite al 5% per biocarburanti prodotti da cibo e contabilizzando tutte le emissioni di carbonio associate ai biocarburanti. Solo con queste misure la politica sui biocarburanti sarà davvero in grado di contribuire in maniera coerente agli obiettivi di sicurezza alimentare e di lotta ai cambiamenti climatici” ha concluso Bacciotti.
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