16 Dicembre 2019

COP25 sul clima, ancora una volta indietro i più deboli

 

COP 25: nessun risultato di rilievo

COP25 sul clima, ancora una volta indietro i più deboli

Mentre i popoli di tutto il mondo chiedono un’azione immediata per contrastare l’impatto del cambiamento climatico, le conclusioni della COP 25 di Madrid, ancora una volta non affrontano l’emergenza che colpisce soprattutto i Paesi più poveri del pianeta, dove centinaia di milioni di persone devono la loro sopravvivenza alla capacità di resistere e risollevarsi da catastrofi climatiche sempre più estreme, imprevedibili e frequenti, che stanno portando alla fame oltre 50 milioni di persone solo in Africa, costringendo a migrazioni forzate interne oltre 20 milioni di persone ogni anno, una ogni 2 secondi.

Ancora una volta i Paesi più ricchi e responsabili della stragrande maggioranza delle emissioni inquinanti in atmosfera, anziché riconoscere le proprie responsabilità, hanno ignorato le richieste dei Paesi più poveri e colpiti dalla crisi climatica.

Basti pensare che gli impegni assunti per la mitigazione del surriscaldamento globale provengono da Paesi che sono responsabili solo del 10% delle emissioni globali. L’ovvia conseguenza è che andando avanti di questo passo sarà impossibile contenere l’innalzamento delle temperature globali entro 1,5 gradi.

Nessun meccanismo finanziario aggiuntivo per tutelare i paesi più poveri dai danni e dalle perdite causate dall’impatto del cambiamento climatico è stato sbabilito.

L’obiettivo dello stanziamento di 100 miliardi di dollari da parte dei Paesi ricchi entro il 2020, per sostenere l’adattamento al cambiamento climatico delle comunità più vulnerabili nei Paesi poveri sembra un miraggio. Solo alcuni Paesi europei, tra cui Belgio e Germania, hanno annunciato nuovi impegni in questa direzione.  Un punto su cui chiediamo un’immediata inversione di rotta, a partire dal rispetto degli impegni assunti.

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