400 milioni di posti di lavoro persi, mentre la ricchezza finanziaria di 25 miliardari è aumentata di 255 miliardi di dollari in poco più di due mesi
Mezzo miliardo di nuovi poveri a causa della pandemia, il tutto a fronte di 109 miliardi di extra-profitti realizzati da 32 multinazionali nel 2020, dei quali secondo le stime l’88% andrà a remunerare gli azionisti.
A rivelarlo è Potere, profitti e pandemia, il nuovo rapporto pubblicato oggi da Oxfam a 6 mesi dalla dichiarazione della pandemia da Covid-19, che denuncia quanto l’emergenza sanitaria in corso abbia portato molte grandi multinazionali ad anteporre i profitti alla salute e alla sicurezza dei lavoratori, ad abbattere costi e trasferire rischi e ad usare il proprio potere di influenza per condizionare le politiche dei governi. Il risultato è un acuirsi impressionante di disuguaglianze già esistenti a ogni livello.
“Il Covid-19 ha avuto conseguenze tragiche per molte persone in tutto il mondo, ma ha anche beneficiato chi si trova all’apice della piramide distributiva. – ha detto Misha Maslennikov, policy advisor su giustizia economica di Oxfam Italia. – A livello globale alcune grandi multinazionali, in particolare i colossi tecnologici, farmaceutici e del commercio online stanno registrando, senza particolari meriti produttivi, livelli di utili da capogiro, beneficiando della domanda eccezionale dei loro beni e servizi causata dalla pandemia, e applicando incrementi talvolta ingiustificati dei prezzi.
Chi sta guadagnando di più: decine di miliardi di dollari agli azionisti a scapito dei livelli occupazionali e della qualità del lavoro
- quattro delle più grandi aziende tecnologiche del mondo, Google, Apple, Facebook e Amazon, sono proiettate a realizzare quest’anno e complessivamente quasi 27 miliardi di dollari di extra-profitti. Si stima che Microsoft sia destinata a realizzare da sola 19 miliardi di dollari di utili in più quest’anno rispetto alla media del quadriennio precedente;
- da gennaio, secondo i dati forniti dalle stesse aziende, Microsoft e Google hanno remunerato gli azionisti rispettivamente con oltre 21 e 15 miliardi di dollari;
- anche i giganti farmaceutici hanno visto incrementare i propri profitti. Le 7 società farmaceutiche analizzate da Oxfam stanno realizzando in media un margine di profitto del 21%. 6 di queste guadagneranno 12 miliardi di dollari in più durante la pandemia rispetto alla media degli ultimi 4 anni. Tra queste Merck 4,9 miliardi in più, Johnson & Johnson e Roche avranno circa 3 miliardi di dollari di extra-profitti ciascuna;
- tre delle più importanti aziende statunitensi che stanno lavorando allo sviluppo di vaccini per il Covid19, grazie anche a cospicui investimenti pubblici – Johnson & Johnson, Merck e Pfizer – hanno già distribuito dal mese di gennaio 16 miliardi di dollari ai propri azionisti;
- la Chevron ha annunciato tagli del 10-15% della propria forza lavoro globale, nonostante nel primo trimestre dell’anno abbia distribuito dividendi e realizzato buyback per un ammontare superiore agli utili del periodo;
- la più grande industria del cemento della Nigeria, la Dangote Cement, ha licenziato 3.000 lavoratori senza preavviso, pur prevedendo di corrispondere nel 2020 il 136% dei propri profitti agli azionisti.
Il mondo dopo la pandemia: favorire modelli d’impresa economicamente sostenibili e inclusivi
“Abbiamo di fronte l’occasione straordinaria di ripensare il nostro modello economico. Chiediamo ai leader politici di lavorare per creare un ambiente normativo che favorisca le imprese capaci di essere socialmente responsabili, mostrando attenzione all’interesse generale e diventando delle entità generative di inclusione oltre che di sviluppo economico”, aggiunge Maslennikov.
“Se introdotta, la misura può fornire un disincentivo all’aumento indiscriminato dei prezzi di beni e servizi e impedire ad alcuni giganti corporate l’incremento del proprio potere di mercato attraverso acquisizioni di imprese in difficoltà. – conclude Maslennikov – Il gettito stimato per questa imposta si attesterebbe intorno a 104 miliardi di dollari dalle sole 32 multinazionali analizzate nel rapporto. Si tratta di risorse sufficienti a finanziare lo sviluppo e la distribuzione di test, terapie e vaccini anti-Covid gratuiti per tutti, a livello globale”.