Il numero di rifugiati nei paesi confinanti con la Siria continua ad aumentare e la comunità internazionale rischia di non riuscire a rispettare gli impegni assunti per aiutare il popolo siriano, le cui condizioni diventano ogni giorno più disperate.
Il Libano ha accolto un numero di rifugiati che, in proporzione alla sua popolazione, equivarrebbe all’arrivo in Europa di 50 milioni di profughi
Mark Goldring, direttore generale di Oxfam, in questi giorni con il team di Oxfam che opera lungo il confine tra Siria e Giordania, ha riferito: “Rispondere a questa crisi è adesso la nostra assoluta priorità. Il mondo rischia di aiutare non riuscire a rispettare gli impegni assunti per aiutare il popolo siriano proprio nel momento in cui ne ha più bisogno. Ogni giorno sentiamo che la situazione in Siria è disperata per così tante persone, ma fornire una risposta umanitaria adeguata è estremamente difficile. Le restrizioni poste all’accesso degli aiuti significano che troppe persone vulnerabili non stanno ricevendo l’aiuto al quale hanno diritto.”
Oxfam ha messo in campo tutta la sua esperienza in campo umanitario in una delle più complicate crisi degli ultimi anni, al fine di sviluppare una risposta all’emergenza in corso in Siria. Crescono le preoccupazioni sull’impatto che due anni di conflitto stanno avendo sulle risorse idriche e sulle strutture igienico-sanitarie, sopratutto per l’effetto domino che ciò produce sulla salute delle persone e il rischio di malattie.
Nel campo giordano di Za’atari continuano a giungere sempre più persone e le strutture a disposizione sono insufficienti. Oxfam ha installato bagni, docce, aree per il bucato, per aiutare 20.610 persone nel campo. In Libano sono Oxfam è riuscita ad assistere 30.154 persone alloggiate presso abitazioni o all’interno dei pre-esistenti campi profughi palestinesi attraverso la fornitura di kit igienici di prima necessità e la fornitura voucher per l’acquisto di alimenti e beni di consumo. Ma l’organizzazione spera di fare di più.