L’emergenza continua. Aiutaci a fermare il virus
In Africa occidentale, il virus Ebola sta devastando intere comunità. Sono ormai oltre i 20.000 i casi tra sospetti e confermati e ormai 8.000 i morti.
Oxfam sta lavorando in sei distretti in Sierra Leone e sei aree urbane in Liberia (oltre che con programmi di prevenzione in Senegal, Mali, Gambia e Guinea Bissau).
Gli “holding center” sono centri in cui vengono ospitati (dalle squadre di sorveglianza) i casi sospetti di Ebola. Al paziente vengono rivolte domande e fatto un esame del sangue. Il paziente rimane poi nel centro di isolamento per 24 ore, in attesa dei risultati e, a seconda dell’esito, verrà dimesso oppure ricoverato in ospedale.
La situazione
L’epidemia di Ebola è iniziata in Sierra Leone, Guinea e Liberia e si è diffusa in Nigeria e Senegal. L’ONU afferma che serve quasi 1 miliardo di dollari per fermarne la diffusione.
David MacDonald, di Oxfam, ha dichiarato: “Fermare la diffusione di Ebola è assolutamente fondamentale. I tassi di infezione stanno aumentando esponenzialmente e non abbiamo altra scelta che aumentare rapidamente il nostro lavoro. Lavoriamo sulla prevenzione per fermare il diffondersi del virus.. Inoltre dobbiamo anche pensare alle malattie che vengono ignorate – malattie curabili come la diarrea, la malaria e il colera.
Ebola sta letteralmente consumando intere comunità. Molte aree sono in quarantena. Le strade sono completamente deserte“.
La risposta di Oxfam
Stiamo lavorando con le autorità sanitarie in Sierra Leone e Liberia per fornire guanti, maschere, tute, stivali, occhiali, cloro, disinfettanti e quanto necessario alle squadre impegnate nel lavoro di prevenzione. Abbiamo raggiunto 1.1 milioni di persone con attività di sensibilizzazione porta a porta, e distribuzione kit igienici (al gennaio 2015 ne sono stati distribuiti più di 14.000 per altrettante famiglie). Formiamo operatori sanitari e sosteniamo i centri di salute – ad oggi sono 35 i centri che hanno ricevuto acqua, materiale igienico sanitario, equipaggiamento medico. E, attraverso la radio, la stampa e formazione porta a porta stiamo aiutando i membri delle comunità a capire come possono proteggere le loro famiglie. Stiamo lavorando anche con chi si occupa dei riti funebri e delle sepolture, affinché tutto venga svolto con procedure sicure.