Mentre i raid aerei israeliani uccidono e feriscono civili innocenti, devastano case e comunità nel sud del Libano, migliaia di persone sono costrette a fuggire. Si parla di più di 1 milione di sfollati di cui oltre 300 mila bambini.
L’afflusso di sfollati interni creerà rapidamente condizioni disastrose per le comunità locali, oltre a mettere a rischio la capacità di un sistema umanitario internazionale – già sovraccarico – di farvi fronte adeguatamente.
A Gaza centinaia di migliaia di famiglie continuano a vivere in condizioni disumane, a bere acqua sporca e contaminata, con la costante paura di morire da un momento all’altro sotto i bombardamenti.
La situazione sanitaria è al collasso, con ospedali e strutture mediche che faticano a fornire cure essenziali, con strutture apparecchi, medicinali e personale assolutamente insufficienti per un numero di pazienti altissimo.
Oltre il 70% delle infrastrutture idriche e igienico-sanitarie sono state distrutte o danneggiate a causa dei bombardamenti israeliani e hanno lasciato la popolazione senza accesso a fonti di acqua pulita.
In questo momento, mentre le temperature aumentano, le strade sono invase di rifiuti e liquami, con migliaia i casi di epatite A, malattie gastrointestinali e respiratorie registrati nelle ultime settimane.
Dobbiamo rispondere con urgenza per salvare bambini, donne, uomini che stanno vivendo in condizioni terribili.
OLTRE 1 MILIONE DI SFOLLATI
Secondo i rapporti del Governo, in Libano il numero di sfollati interni a causa delle violenze è salito a più di 1 milione, tra cui oltre 300.000 bambini.
OLTRE 42.000 MORTI E OLTRE 97.000 FERITI
A Gaza i bombardamenti israeliani hanno causato oltre 42.000 morti (oltre 13.000 sono bambini) e oltre 97.000 feriti (fonte Ministero della Sanità palestinese), che si vanno a sommare alle oltre 1.500 vittime israeliane.
98%
A Gaza il 98% dell’acqua non è potabile, le infrastrutture idriche sono gravemente danneggiate e non vi è carburante per alimentare le stazioni di pompaggio.
TU, in questo momento di grave emergenza, puoi fare la differenza tra la vita e la morte per le migliaia di persone intrappolate dietro un blocco senza un posto dove fuggire per mettersi in salvo. Questi civili innocenti stanno pagando il prezzo dei fallimenti dei leader globali.
È urgente portare tutti i beni di prima necessità: acqua, cibo, kit igienici e riparo come prima cosa.
In questo tragico scenario siamo in prima linea fornendo acqua potabile, cibo, kit igienici e assistenza economica d’emergenza a chi è stato sfollato nei rifugi di Beirut, del Monte Libano e del Nord del Paese.
Stephanie – Project Manager di Oxfam in Libano, fornisce un aggiornamento sulla situazione.
Oxfam e il partner in loco Utopia distribuiscono acqua per gli sfollati in una scuola di Tripoli, in Libano: le persone sono state costrette a fuggire per gli attacchi aerei israeliani che hanno bombardato le loro case.
Siamo in Libano dal 1993, dove lavoriamo con trenta organizzazioni locali nel Nord del paese, nella Valle della Bekaa e a Beirut. Negli ultimi dieci anni, abbiamo risposto alle molteplici crisi che il paese ha affrontato.
Lavoriamo nelle comunità più vulnerabili di Gaza, Gerusalemme Est e Cisgiordania con più di 60 organizzazioni partner palestinesi e israeliane.
Lavoriamo sulla negoziazione di una pace duratura, sulla fornitura di aiuti umanitari, sul miglioramento delle infrastrutture e sul sostegno alla popolazione locale, gravemente limitato dal blocco imposto negli ultimi 17 anni.
***Chiediamo un cessate il fuoco immediato e la fine di ogni violenza.***
Il Fondo Emergenze consente di avere le risorse necessarie quando Oxfam deve intervenire nelle situazioni di emergenze improvvise o protratte come terremoti, epidemie, siccità, alluvioni, conflitti.
I fondi raccolti ci permettono di agire in maniera tempestiva per assicurare i primi soccorsi e portare tutti i beni di prima necessità: acqua, kit igienici e riparo come prima cosa.
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