Cosa sta succedendo al confine greco-turco?
La situazione è drammatica.
L’Unione Europea invece di sostenere la politica di respingimento attuata dalla Grecia, dovrebbe ricordarsi dei propri obblighi di difesa dei diritti umani fondamentali, garantendo la sicurezza e la protezione di chi ha perso tutto.
In questo momento a preoccupare ulteriormente è l’annuncio del governo greco di non voler accettare nessuna richiesta di asilo per un mese.
Questa situazione, ricorda la disastrosa politica che ha portato all’accordo tra Ue e Turchia.
I diritti di centinaia di migliaia di disperati sono passati in secondo piano, in palese violazione del diritto internazionale e comunitario.
Migliaia di donne, uomini e bambini in fuga da un conflitto atroce, che in quasi nove anni ha causato centinaia di migliaia di vittime e oltre 6 milioni di profughi fuori dalla Siria, sono intrappolati in una terra di nessuno senza cibo, riparo e cure mediche.
Cosa chiediamo a Grecia e Unione Europea
Chiediamo che la Grecia e gli Stati membri dell’Unione Europea lavorino per trasferire quanto prima i bambini e i profughi più vulnerabili dalla Grecia, ridistribuendoli in altri paesi europei.
Una condivisione di responsabilità tra Grecia e Unione Europea che porti a un immediato miglioramento delle condizioni disumane in cui sono costretti a sopravvivere i migranti intrappolati sulle isole greche. Muovendosi prima possibile per trasferimenti sulla terraferma.
La lettera e lo spirito della Convenzione sui rifugiati vanno rispettati
Fino a quando l’Unione Europea continuerà ad anteporre interessi di parte al rispetto dei diritti e alla dignità degli esseri umani, non potrà svolgere con efficacia un ruolo di leader come attore umanitario nel contesto internazionale. Lo spirito alla base dell’idea di Europa unita – già messo in discussione dalla gestione delle politiche migratorie in questi ultimi 5 anni – sta morendo al confine tra Grecia e Turchia. La mera difesa dei confini sta ancora una volta vincendo su ogni spirito di umanità, mentre bambini innocenti continuano a morire in mare, come successo ieri, nell’ennesima tragedia che continua a non smuovere le coscienze dei leader europei.