Corporate news e approfondimenti > EMERGENZA UCRAINA: LA RISPOSTA DI OXFAM CON LE UNITÀ MOBILI IN ITALIA
Sono attive in Toscana, Lazio e Veneto le unità mobili di Oxfam Italia per garantire assistenza legale, psicologica, abitativa e sanitaria a chi in Ucraina ha dovuto lasciare tutto per fuggire dalla guerra. In Italia, dallo scorso 24 febbraio, sono arrivati oltre 170.000 profughi dall’Ucraina, di cui la maggior parte – sono donne, bambini e adolescenti, in molti casi non accompagnati. Il 90% dei rifugiati ucraini ha trovato un alloggio temporaneo in abitazioni private e alberghi e, nonostante gli sforzi messi in campo, molti di loro rischiano di non ricevere l’aiuto necessario per potersi integrare, non avendo accesso ai servizi del territorio e trovandosi fuori dal sistema di accoglienza.
Un’emergenza a cui Oxfam ha deciso di rispondere con il nuovo progetto PERSONE IN FUGA, facendo tesoro dell’esperienza maturata nell’accoglienza e integrazione dei richiedenti asilo e dei minori migranti non accompagnati e con la rete dei Community Center gestita con i partner locali. Il progetto si colloca nell’ambito del programma nazionale di Oxfam per ridurre le disuguaglianze e la povertà in Italia NESSUNO ESCLUSO. I team mobili di Oxfam sono attivi a Roma, Padova, Firenze, Arezzo, Grosseto, Livorno, Pistoia e Prato, con operatori e mediatori che informano sui servizi disponibili sul territorio, offrono assistenza legale e psicologica, aiutano i ragazzi a continuare la scuola. Il servizio è realizzato in collaborazione con i partner locali CO&SO e Refugees Welcome Italia in Toscana, con l’associazione Casa dei Diritti Sociali a Roma e con la cooperativa sociale Gea a Padova.
“Con le unità mobili stiamo intercettando i bisogni più urgenti, ma sappiamo di trovarci di fronte a persone private all’improvviso di ogni cosa, divise tra il desiderio di tornare presto a casa e la paura che la crisi possa durare – spiega Alessandro Bechini, direttore dei Programmi in Italia di Oxfam – Sono ancora pochi, purtroppo, gli ucraini che si rivolgono alle associazioni attive sui territori – aggiunge Bechini – Per questo non aspettiamo di essere cercati come uno sportello, ma andiamo noi a incontrare persone e famiglie ucraine. I nostri team sono composti da mediatori linguistici, operatori legali e sociali che si occupano dell’orientamento ai servizi legali e sanitari, prendendo in carico chi ancora non ha avuto la possibilità di accedere al percorso di integrazione attivato dalle istituzioni”.
L’obiettivo di ogni unità mobile è di raggiungere almeno 100 famiglie al mese sul proprio territorio.
I servizi offerti comprendono:
Con l’obiettivo che nessuno rimanga escluso, le unità mobili rivolgono il loro aiuto ai migranti di qualsiasi nazionalità che incontrano nei quartieri e nelle città dove siamo operativi: anche se il focus di questo servizio sono i profughi dall’Ucraina, è necessario monitorare che quanto messo in campo per loro non vada a sottrarre diritti a chi fugge da altre situazioni di crisi. Questo ci permetterà anche di rafforzare l’azione di advocacy sull’accoglienza e sull’ inclusione che stiamo conducendo a livello istituzionale, per ottenere che l’attuale situazione di crisi e di conflitto in Ucraina porti l’Italia e l’UE a rafforzare i propri standard di accoglienza sia per queste persone sia per tutti coloro che fuggono, da qualunque paese ed emergenza, evitando discriminazioni. In particolare per: l’estensione dell’applicazione dei termini della Direttiva di Protezione Temporanea a tutti coloro che fuggono dall’Ucraina (es. migranti con permesso scaduto o titolari di permessi di soggiorno di breve periodo); per il riconoscimento da parte dei sistemi di accoglienza anche di forme di ospitalità tramite privati.
La risposta di Oxfam alla crisi ucraina in Italia è stata resa possibile anche grazie al contributo di TGLa7-Corriere della Sera, RP Legal & Tax, Collectibus, HDI Assicurazioni, 8×1000 Unione Buddhista Italiana.
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Causale: Persone in fuga – risposta crisi Ucraina
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Caterina Casamenti, Coordinatrice Area Inclusione Sociale di Oxfam Italia
La testimonianza di Natalya e Leisa
Natalya e Lesia sono due madri trentenni, costrette a fuggire dai bombardamenti intorno a Leopoli per mettere in salvo i figli di 6 e 3 anni, separandosi dai mariti.
“Abbiamo incontrato Natalya e Leisa a Grosseto dove si trova la più grande comunità ucraina della Toscana – racconta Elisa Zuppa, operatrice di Oxfam – Grazie ad un contatto con un’amica, poco dopo lo scoppio del conflitto sono riuscite ad arrivare in Italia e trovare una sistemazione in una seconda casa nella zona di Marina di Grosseto, ma si sono ritrovate spaesate. In una zona isolata senza conoscere la lingua, con le sole poche cose che erano riuscite a portarsi dietro, senza mezzi di trasporto e senza sapere cosa fare, per chiamare un medico o possibilmente mandare i figli a scuola. Per questo le abbiamo subito aiutate a ottenere il permesso di soggiorno, ad accedere ai servizi scolastici e a quelli sanitari di base”.
La testimonianza di Chiara Romano, operatrice Team Mobili Oxfam Italia a Roma, e di Marina, rifugiata ucraina da Kiev.