Un punto di distribuzione dell'acqua di Oxfam
Un punto di distribuzione dell’acqua di Oxfam

La mancata proroga del cessate il fuoco significherà altre vittime  e nuovi pericoli per civili innocenti che meriterebbero di essere difesi dai loro leader politici.

L’ultimo mese ha devastato famiglie, distrutto Gaza e generato un’emergenza umanitaria drammatica. 520.000 persone – circa il 30% della popolazione di Gaza – hanno dovuto lasciare le proprie case e non hanno riparo, praticamente tutti hanno bisogno di acqua, energia elettrica e altri servizi essenziali.


“La gravità di questa violenza è intollerabile e deve finire ora. Entrambe le parti in conflitto non hanno voluto affrontare la reale ragione all’origine dello scontro, compreso il blocco di Gaza, e non hanno saputo negoziare la pace giusta e duratura che palestinesi e israeliani meritano  – ha dichiarato Riccardo Sansone, responsabile emergenze umanitarie di Oxfam Italia – Il conflitto non troverà una soluzione militare, serve una soluzione politica a partire da una tregua duratura, la fine del blocco e una pace negoziata secondo il diritto internazionale.”

La risposta umanitaria di Oxfam

Oxfam sta aiutando attualmente circa 200.000 persone mediante:
  • distribuzione di acqua potabile (3 litri al giorno) a 175.000 persone che hanno lasciato le loro case e trovato rifugio in scuole, ospedali e altri edifici;
  • distribuzione di voucher per acquisto di cibo a 26.000 persone;
  • distribuzione di pacchi alimentari a 1.300 persone;
  • supporto sanitario a 1.000 persone
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