Dopo il successo della primo appuntamento con la proiezione in anteprima della pellicola “Figlio di Nessuno”, ancora il dramma della guerra civile in Bosnia ed Erzegovina al centro dell’edizione 2015 del Balkan Florence Express, il primo festival italiano di cinema contemporaneo dei Balcani Occidentali promosso da Oxfam Italia in collaborazione con Fondazione Sistema Toscana, che porterà per tutto l’anno in giro per Firenze il meglio del cinema e della cultura balcanica.
In occasione del ventesimo anniversario del massacro di Srebrenica, definito il più grave crimine contro l’umanità commesso in Europa dalla fine della Seconda Guerra Mondiale (in cui nell’indifferenza della comunità internazionale trovarono la morte di oltre 8.000 bosniaci di fede musulmana), è infatti in programma martedì 5 maggio, alle ore 21:00, presso il Cinema Stensen (Viale Don Minzoni 25), la proiezione del toccante film documentario “Stolica/Sedia” di Elisabetta Lodoli, distribuito da Lo Scrittoio. A margine della proiezione si terrà un approfondimento a cui prenderanno parte assieme alla regista, Simone Malavolti del Balkan Florence Express e Lorenzo Ridi di Oxfam Italia.
“Stolica/Sedia”: una parola comune in una terra ancora divisa
“Stolica” è una parola bosniaca, croata e serba che significa “sedia”: un piccolo elemento di comunione, condivisione e fratellanza in una terra troppo spesso attraversata dalla follia della guerra. “Stolica/Sedia” è un intreccio di storie e testimonianze, di vive voci di uomini e donne, anziani e giovani, che portano sulla propria pelle ancora i segni del conflitto in Bosnia ed Erzegovina degli anni ’90. Persone comuni e semplici civili, sbalzati inconsapevolmente sui fronti di una guerra divenuta ormai una delle pagine più buie della nostra storia recente. Le parole diventano l’espressione di ferite aperte, di contraddizioni e divisioni su base etnico-religiosa che purtroppo tagliano ancora in due il Paese. “Stolica/Sedia” cerca di ripercorrere la storia recente della Bosnia ed Erzegovina per dare una risposta alle tante, troppe, criticità che ancora colpiscono lo stato balcanico, evitare di ricadere negli errori del passato e costruire un futuro più equo e sostenibile.
“Il documentario nasce da una inchiesta di alcuni sociologi e politologi extraeuropei sul tema della ‘trasformazione dei conflitti’. – racconta Elisabetta Lodoli – Il mio incontro con chi ha vissuto la guerra fratricida in Bosnia Erzegovina ha infatti fatto scaturire ulteriori domande e osservazioni su di un paese molto più vicino a me di quanto pensassi. “Stolica” rappresenta per me innanzitutto un’esperienza umana di grande profondità e un primo passo per un’indagine sulla ridefinizione dei concetti di identità nazionale e cittadinanza”.