24 Marzo 2025

GRAZIE ALL’ACQUA, LA VITA DI HUKUCH È CAMBIATA

 

Nonostante le difficoltà, sono grata per i progressi fatti, soprattutto per l’installazione del punto d’acqua. Ha portato sollievo e ha migliorato la qualità della vita per la mia famiglia e per tutta la comunità.” Nythuk Hukuch, rifugiata sud sudanese a Gambella, Etiopia.

Abbiamo incontrato Hukuch a Kule, uno dei sette insediamenti di Gambella, in Etiopia, che ospitano quasi 400 mila rifugiati dal vicino Sud Sudan, in maggioranza donne e bambini. Hukuch ci ha resi partecipi delle sfide che ogni giorno deve affrontare, per sé e per i suoi figli.

Nythuk Hukuch insieme ai suoi figli davanti alla loro capanna a Kule. Foto: Petterik Wiggers/Oxfam
Nythuk Hukuch insieme ai suoi figli davanti alla loro capanna a Kule. Foto: Petterik Wiggers/Oxfam

LA SFIDA DI UNA MADRE PER SOPRAVVIVERE

Con oltre 958 mila rifugiati e richiedenti asilo, l’Etiopia è tra i paesi africani che accolgono il maggior numero di rifugiati, e il 45% di loro proviene dal Sud Sudan. Circa 400 mila di loro si trovano oggi a Gambella, una regione remota al confine con il Sud Sudan. E’ qui che abbiamo conosciuto Hukuch, arrivata in Etiopia nel 2014, dopo un viaggio pericoloso ed estenuante, insieme ai tre figli:

Abbiamo camminato per tre giorni prima di arrivare al confine. Il viaggio è stato reso ancora più duro dal fatto che molti di noi avevano bambini piccoli, quindi ci fermavamo spesso per riposare. Quando finalmente siamo arrivati al confine, abbiamo dovuto aspettare 15 lunghi giorni per la registrazione. Il processo sembrava interminabile e le condizioni erano difficili. Alla fine siamo stati trasferiti nell’insediamento di Kule. 

Kule ospita oltre 53mila rifugiati. Al suo arrivo, Hukuch ha dovuto affrontare molti ostacoli, primo fra tutti quello di procurarsi acqua potabile: qui, infatti l’accesso all’acqua potabile è in media 15,2 litri per persona al giorno, ben sotto i 20 litri raccomandato dell’UNHCR in questi contesti, e solo l’11% della popolazione può usare servizi igienici. Nel racconto di Hukuch, la mancanza d’acqua incide pesantemente sulla sua vita, e quella dei suoi bambini ancora piccoli:

Al tempo ero madre di tre figli, raccogliere l’acqua era una delle sfide più dure che affrontavo. Mi svegliavo molto presto la mattina solo per andare a prendere l’acqua. Quel compito mi occupava tutta la mattina, e per questo i miei figli spesso saltavano la colazione. A volte passavano tutta la giornata senza mangiare nulla fino alla sera, perché io ero occupata a cercare l’acqua e a comprare qualche provvista. Era straziante vedere i miei figli andare affamati, semplicemente perché dovevo trascorrere così tanto tempo a procurarmi l’acqua.

Hukuch (con il vestito blu) insieme ad altre donne, si rifornisce d’acqua presso una delle fontanelle che abbiamo installato vicino alla sua casa. Foto: Petterik Wiggers/Oxfam
Hukuch (con il vestito blu) insieme ad altre donne, si rifornisce d’acqua presso una delle fontanelle che abbiamo installato vicino alla sua casa. Foto: Petterik Wiggers/Oxfam

ACQUA PULITA SIGNIFICA UN FUTURO PIU’ SICURO

Da alcuni anni, lavoriamo nei sette insediamenti di Gambella per migliorare l’accesso all’acqua pulita e ai servizi igienico sanitari per i rifugiati e alle comunità ospitanti. Gli interventi includono la costruzione di latrine, la manutenzione dei sistemi idrici e la promozione dell’igiene, coinvolgendo direttamente le comunità e le scuole, con attenzione particolare ai bisogni delle persone più vulnerabili, come donne e bambine. Le sfide che dobbiamo affrontare sono molte: carenze infrastrutturali, scarsità di risorse e violenze tra le etnie e con le comunità circostanti. Sfide che sono ripagate dalle parole di Hukuch:

Quando finalmente è stato installato il punto d’acqua vicino a noi, tutto è cambiato in meglio. Ora abbiamo facile accesso all’acqua per bere, cucinare e lavare i vestiti. Posso pulire il nostro spazio abitativo e anche lavare regolarmente i vestiti dei miei figli. Possiamo usare l’acqua per tutte le necessità domestiche, il che ha reso la vita molto più facile. Usiamo anche l’acqua per gli animali, come galline e capre. 

Nell’insediamento di Kule, come negli altri, stiamo lavorando per riparare le tubature e la strumentazione dei punti di distribuzione dell’acqua, anche attraverso una costante manutenzione. In ciascuno dei sette insediamenti inoltre abbiamo formato comitati di gestione delle risorse idriche, composti da persone rifugiate sud-sudanesi considerate leader nella loro comunità di riferimento, e persone con conoscenze tecniche di idraulica, che attraverso un monitoraggio costante dei punti di rifornimento segnaleranno eventuali guasti, garantendone un buon funzionamento.

Hukuch tiene molto a ringraziare tutti e tutte coloro che stanno facendo una così gran differenza nella sua vita:

Non conosco i nomi delle persone che stanno donando per il punto d’acqua, ma se li incontrassi di persona, li ringrazierei sinceramente e direi loro di continuare con il loro lavoro. I loro sforzi stanno facendo una reale differenza nella vita delle persone.

DONA ACQUA, SALVA UNA VITA

Per assicurare acqua pulita e servizi igienico-sanitari adeguati a quante più persone possibile, dal 9 marzo al 5 aprile abbiamo lanciato la campagna di raccolta fondi DONA ACQUA, SALVA UNA VITA. Una campagna che ci permetterà di portare aiuto a Gambella come nelle più gravi emergenze del mondo.

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