16 Novembre 2011

Kenya: udienze sul Clima 2011

 

Le udienze sul clima in Kenya

Carcasse di Bovini durante la siccità in Kenya a Wajir. Credits: Oxfam
Siccità in Corno d’Africa

Avvicinandosi la conferenza delle Nazioni Unite sul clima a Durban, Sudafrica, Oxfam aiuta le comunità a pronunciarsi sull’impatto che il cambiamento climatico sta avendo sulle loro vite.

Nelle zone colpite da siccità in Kenya, Oxfam ha lavorato con le comunità per organizzare delle udienze sul clima. 4 milioni di Kenioti si trovano ad affrontare la fame, come risultato delle scarse piogge. Le regioni del nord di Turkana e Wajir sono in condizioni di siccità cronica, che ha lasciato più del 50% della popolazione dipendente dagli aiuti umanitari. Nonostante le piogge siano appena iniziate, non sono abbastanza per risolvere i problemi,anzi, ne introducono di nuovi, come il colera.
Le udienze sono un’ opportunità vitale per le comunità, per esternare l’impatto drammatico che il cambiamento climatico sta portando nelle loro vite. Le testimonianze delle udienze dipingono un quadro devastante delle vite  duramente colpite da quello che le comunità identificano come cambiamento climatico.
Il bestiame è di importanza cruciale per i pastori, secondo Halima Abdulahi Bardad, 37, da Wajir, “il gregge è il nostro conto in banca … senza di esso, non possiamo mangiare, vestirci, o, addirittura, portare i nostri bambini a scuola.” Con il cambiamento delle condizioni meteorologiche, l’allevamento è sempre più difficile. “Le nostre greggi si nutrono di qualsiasi cosa trovino, dalla plastica ai rifiuti dell’uomo. Stanno morendo di fame, come i proprietari” dice Ekiru Adung, 61, da Turkana.
Sono in particolare le donne a soffrire le conseguenze del cambiamento climatico. Come dice Christine Ateru, da Turkana “il cambiamento climatico ha cambiato la vita delle donne; non possiamo più nutrire i nostri figli, una volta che il nostro bestiame è morto.” Quando, poi, a risentirne sono le entrate economiche della famiglia, sono le bambine ad essere obbligate ad abbandonare la scuola per lavorare ed aiutare in casa.

Le persone qui stanno agendo, in aiuto delle famiglie e delle comunità. Molti di coloro che sono stati costretti a vendere i loro bovini hanno diversificato l’allevamento “sono dovuto ricorrere ad allevare cammelli e … capre che sono più resistenti dei bovini” dice Ekope Imo, da Turkana. Altri ancora ricorrono ad altre forme di reddito, come la pesca, la tessitura e l’artigianato.
Queste comunità sono estremamente coscienti che i leader mondiali debbano agire in loro sostegno: “ la nostra storia non deve essere sempre di stenti, abbiamo bisogno di aiuto affinché possiamo essere in grado di badare a noi stessi, anche quando non arrivano le piogge” dice Ibrahim Mohammad Hussein, 63, di Wajir.
Chiedono che i leader mondiali agiscano a livello nazionale e globale. “I nostri governanti non possono nascondere le testa nella sabbia e far finta che non ci siano cambiamenti nel clima” aggiunge Ibrahim “dobbiamo morire perché si decidano ad agire?”
Al summit delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico a Durban, Oxfam lavorerà per assicurarsi che i leader agiscano per fermare le emissioni e supportino le comunità, come quelle di Turkana e Wajir, nel fronteggiare gli effetti del cambiamento climatico.
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