Decine di municipalità libanesi si sono ritrovate in prima linea nel fornire servizi e aiuto alle migliaia di rifugiati siriani arrivati in Libano dallo scoppio del conflitto nel loro paese.
Il 15 marzo Oxfam e il Centro Libanese per gli Studi Politici (LCPS) hanno incontrato sindaci, rappresentanti del governo libanese e donatori internazionali per discutere sulle modalità di aiuto nei confronti delle autorità locali a fronteggiare la crisi.
La maggior parte delle municipalità in Libano sono piccole e deboli a livello amministrativo. Circa il 70% sono piccole e la popolazione registrata è inferiore a 4.000 persone. Per questa ragione, molte municipalità soffrono la mancanza di fondi necessari per assumere altri dipendenti. Difatti, solo il 13% delle municipalità ha più di 6 dipendenti e circa 400 municipalità hanno solo un dipendente. Per circa 600 municipalità, le entrate non superano i 30.000 dollari l’anno.
“Da quando sono cominciati ad arrivare rifugiati in Libano, le municipalità hanno dovuto sopportare questo crescente onere, con il mandato di fornire servizi sia ai cittadini libanesi che ai rifugiati siriani. Ci si aspetta che la situazione attuale continui a porre ai libanesi sempre maggiori sfide nel prossimo futuro, il che vuol dire crescenti responsabilità che ricadranno sulle spalle delle autorità locali. Per questo Oxfam si sta focalizzando nel riunire i principali portatori di interesse a livello locale, nazionale e internazionale per discutere di soluzioni possibili e sostenibili”, afferma Fran Beytrison, direttore di Oxfam in Libano.
La tavola rotonda è stata incentrata su due questioni principali al cuore della situazione. Prima questione: le priorità principali e i vincoli affrontati dalle municipalità alla luce della crisi dei rifugiati e le soluzioni disponibili affinché il governo centrale possa fronteggiare questi ostacoli, in particolare quelli relativi a problematiche finanziarie e amministrative, e su come fornire servizi comunali ai cittadini e assicurare la corretta allocazione dei fondi, con un focus sulla pianificazione per il futuro.
Seconda questione: i donatori hanno mostrato un rinnovato interesse nel sostenere le autorità locali e questa potrebbe essere l’occasione per migliorare le prestazioni delle stesse autorità locali così come la qualità dei servizi che forniscono. I partecipanti, inclusi il Primo Consigliere del Primo Ministro libanese Dr. Shadi Karam e il Consigliere del Ministro dell’Interno e delle Municipalità, Dr. Khalil Gebara, ha illustrato le sfide che i leader locali devono affrontare nel trattare con i donatori e nello sfruttare l’aiuto che è stato loro promesso.
In questo contesto, Mr. Sami Atallah, direttore esecutivo del Centro Libanese per gli Studi Politici, ha detto che “alcuni ufficiali governativi hanno ben accolto l’ampio ruolo delle municipalità in questa crisi, dal momento che si considera che le municipalità siano adesso” uno strumento per lo sviluppo. “Nella misura in cui è vero, resta una domanda aperta: le municipalità hanno le capacità amministrative e le risorse finanziarie che permetteranno loro di affrontare queste sfide? Difatti, due elementi restringono la capacità delle municipalità di fronteggiare la crisi dei rifugiati: la debolezza dei corpi amministrativi che falliscono nel fornire servizi adeguati, e la mancanza di entrate delle municipalità”.
Mr. Sami Atallah ha poi aggiunto: “per fare in modo che le municipalità giochino un ruolo nello sviluppo e siano in grado di trarre maggiori benefici dall’assistenza dei donatori, è necessario fare riforme considerevoli a vari livelli. Se il governo centrale avesse aperto gli occhi per tenere finalmente conto che le municipalità sono lo strumento per lo sviluppo, avrebbe dovuto fare un passo in avanti e rendere le municipalità in grado di sopportare il peso dello sviluppo efficacemente”.
Nel suo discorso, il Dr. Shadi Karam ha evidenziato che i progetti di sviluppo delle infrastrutture sono cruciali per riattivare la macchina dell’economia in Libano ma anche per offrire lavoro ai siriani. Il Dr. Khalil Gebara ha sottolineato che “la Conferenza di Londra si è focalizzata su come sostenere le municipalità e le unioni di municipalità, riconoscendo anche un supporto finanziario per le municipalità al di fuori dei normali storni di bilancio, in termini di progetti infrastrutturali e di tutela dell’ambiente”.