18 Dicembre 2024

L’IMPATTO DEL TUO AIUTO NELLE GRANDI EMERGENZE DEL 2024

 

Mentre l’anno volge al termine, la nostra determinazione è ancora più forte. Il tuo fondamentale e generoso sostegno ci ha permesso di aprire nuove strade verso un futuro di uguaglianza. Grazie a te, abbiamo risposto con tempestività alle emergenze più drammatiche: portando aiuto alla popolazione nella Striscia di Gaza e in Libano come ai rifugiati in Etiopia e Sud Sudan. Insieme, abbiamo scritto storie di speranza e impatto reale.

STRISCIA DI GAZA E LIBANO

La guerra tra l’esercito israeliano e Hamas ha provocato una catastrofe umanitaria nella Striscia di Gaza, causando decine di migliaia di vittime e quasi 2 milioni di sfollati. La distruzione delle infrastrutture idriche e sanitarie, l’interruzione dei servizi essenziali, gli sfollamenti di massa verso zone prive di qualsiasi servizio e il mancato ingresso degli aiuti hanno avuto un impatto devastante sulla vita di donne, uomini e bambini, costretti a vivere in condizioni estreme, soffrendo fame e sete e lottando quotidianamente per la propria vita senza che vi sia un posto sicuro dove mettersi in salvo.

A Gaza, abbiamo distribuito ortaggi freschi che hanno integrato le scarse razioni degli sfollati. Foto: Ghada Alhaddad/Oxfam
A Gaza, abbiamo distribuito ortaggi freschi che hanno integrato le scarse razioni degli sfollati. Foto: Ghada Alhaddad/Oxfam

Quando i bambini hanno visto il pacco alimentare di Oxfam erano felici. C’erano cose che non vedevano da nove mesi” Racconta Duaa, che ha ricevuto pacchi di cibo a lunga conservazione. La sua bambina soffre gravemente di malnutrizione.

Il nostro staff e i nostri partner, sin dall’inizio dell’escalation, hanno mobilitato ogni risorsa per fornire aiuti vitali alla popolazione. Costretti anch’essi a sfollare più e più volte, hanno perso parenti e amici. Ma grazie al loro lavoro instancabile e coraggioso, e alla generosità delle tante persone che hanno contribuito, in poco più di un anno siamo stati in grado di aiutare oltre un milione di persone. Abbiamo garantito acqua potabile, servizi igienico sanitari, cibo e assistenza alimentare.

Due donne sfollate utilizzano uno dei lavabi installati nel campo di Al Mawasi. Foto: Alef Multimedia/Oxfam
Due donne sfollate utilizzano uno dei lavabi installati nel campo di Al Mawasi. Foto: Alef Multimedia/Oxfam

Abbiamo sensibilizzato l’opinione pubblica e i governi sull’urgenza di proteggere i civili e di garantire il rispetto del diritto internazionale umanitario, raccogliendo insieme ad altre ONG, 500 mila firme in Italia per chiedere un cessate il fuoco immediato e l’interruzione dell’invio di armi a Israele.

Negli ultimi mesi, in risposta all’escalation di violenza, abbiamo esteso le operazioni di aiuto umanitario anche in Libano, dove siamo in prima linea per rispondere alle necessità di migliaia di sfollati portando cibo e acqua nei rifugi, con l’obiettivo di raggiungere 250 mila persone nei prossimi sei mesi.

ETIOPIA E SUD SUDAN

La regione di Gambella, in Etiopia, ospita quasi 400 mila rifugiati, provenienti in maggioranza dal Sud Sudan. Donne sole, bambini, persone con disabilità che hanno compiuto un viaggio estenuante in cerca di sicurezza e hanno bisogno di tutto. A Gambella, abbiamo lavorato per garantire acqua e servizi igienico sanitari nei sette insediamenti per rifugiati e nelle comunità ospitanti, a beneficio di circa 300 mila persone.

Adugk, una rifugiata sud sudanese, utilizza una delle pompe installate nell’insediamento di Pinyudo. Foto: Liban Hailu/ Oxfam
Adugk, una rifugiata sud sudanese, utilizza una delle pompe installate nell’insediamento di Pinyudo. Foto: Liban Hailu/ Oxfam

Prima dovevo vendere la legna da ardere per avere l’acqua. Adesso Oxfam ci ha dato anche taniche e sapone, alleviando il peso delle fatiche quotidiane per sopravvivere” Adugk è fuggita dalle violenze in Sud Sudan con i suoi quattro figli e ha trovato rifugio a Gambella, in Etiopia.

Il prossimo anno continueremo il lavoro a Gambella per potenziare i servizi idrici e igienico sanitari, coinvolgendo i rifugiati nella loro gestione e manutenzione, a beneficio di circa 350 mila persone.

Asia si lava le mani con l’acqua di una cisterna installata nel centro di transito di Renk. Foto: Peter Caton/Oxfam
Asia si lava le mani con l’acqua di una cisterna installata nel centro di transito di Renk. Foto: Peter Caton/Oxfam

L’attuale crisi in Sudan ha spinto inoltre un gran numero di rifugiati verso il Sud Sudan; tra loro anche sud sudanesi che hanno fatto ritorno nel paese, aumentando la popolazione di rifugiati in aree già colpite da sporadiche violenze intercomunitarie e con servizi sovraccarichi. Il Sud Sudan sta accogliendo una media di 1.600 persone al giorno; la città di Renk è il punto di ingresso per centinaia di persone in fuga, e i centri di transito ospitano cinque volte la loro capienza, con una enorme pressione su servizi già scarsi. Qui abbiamo lavorato per fornire acqua pulita e servizi igienico sanitari a oltre 90 mila persone, con l’obiettivo di aiutarne oltre 400 mila.

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