Insieme per garantire il diritto all’aborto e alla salute riproduttiva
L’accesso all’aborto legale, sicuro e protetto, inclusa l’assistenza post-aborto, è essenziale per garantire la piena salute sessuale e riproduttiva. Tuttavia, esistono disparità nell’accesso all’aborto all’interno dell’Unione Europea, con alcuni paesi che hanno sistemi altamente restrittivi, che possono portare ad aborti non sicuri o illegali. Per quanto riguarda le leggi che legalizzano l’aborto o quelle che fanno parte della legislazione sanitaria generale, solo due Stati membri hanno leggi completamente tutelanti, i Paesi Bassi e la Svezia. Inoltre, 14 Stati membri hanno leggi autonome sull’aborto mediamente tutelanti, mentre tre paesi adottano leggi repressive (Ungheria, Irlanda e Slovenia).
In cinque Stati membri, le disposizioni sull’aborto sono incluse nel Codice penale, dove l’aborto è depenalizzato e/o consentito solo in determinate circostanze o con molte limitazioni. Infine, tre paesi dell’Unione Europea (Malta, Polonia e Romania) mantengono legislazioni particolarmente restrittive. L’obiezione di coscienza è un’espressione utilizzata per indicare la possibilità di non adempiere a un dovere imposto dall’ordinamento giuridico perché contrario alle convinzioni personali di un individuo. In genere, tale rifiuto è giustificato da ragioni etiche, morali o religiose ed è legalmente tutelato, distinguendosi dalla semplice disobbedienza alla legge.
IN ITALIA, GLI OBIETTORI DI COSCIENZA OCCUPANO LA MAGGIORANZA DEL NOSTRO PERSONALE SANITARIO
In Italia, l’obiezione di coscienza è possibile per il personale medico che pratica l’aborto, come previsto dalla legge 194/78. Secondo il rapporto del Ministero della Salute presentato nel 2022, nel 2020 il 64,6% dei ginecologi italiani era obiettore di coscienza. Inoltre, il 44,6% degli anestesisti e il 36,2% del personale non medico risultavano obiettori di coscienza. Tuttavia, il rapporto dell’Associazione Luca Coscioni chiarisce che la situazione in alcune aree del Paese è anche peggiore, poiché i dati del rapporto ministeriale non sono aggiornati. Secondo il rapporto Mai Dati:
- 72 ospedali in Italia hanno tra l’80% e il 100% di obiettori di coscienza tra il personale sanitario;
- 22 ospedali e quattro cliniche hanno il 100% di obiettori di coscienza tra tutto il personale sanitario;
- 18 ospedali hanno il 100% di ginecologi obiettori di coscienza;
GLI ABORTI CLANDESTINI SONO IN COSTANTE AUMENTO
Sebbene l’aborto sia ufficialmente legale in Italia, le donne e le persone in gravidanza incontrano difficoltà ad accedere ai servizi. Il problema non è solo di natura religiosa, poiché molti medici si dichiarano obiettori di coscienza per evitare lo stigma e favorire la propria carriera. Il numero di aborti in Italia è in costante diminuzione dal 1978, anno in cui è stata approvata la legge. Tuttavia, gli aborti clandestini restano stabili. Secondo il rapporto ministeriale, si stima che siano tra i 15.000 e i 20.000 all’anno. Questo dato, costante negli ultimi anni, nasconde un aumento proporzionale degli aborti clandestini nelle aree in cui l’accesso all’aborto legale è più limitato.
IL NOSTRO IMPEGNO
Oxfam, da anni ci battiamo per i diritti delle donne e per la giustizia di genere. Oxfam promuove programmi integrati per l’accesso alla salute sessuale e riproduttiva per tutte le persone, consapevole che sono le donne più vulnerabili, che vivono in condizioni di povertà e/o esclusione sociale quelle più esposte ai rischi per un accesso limitato ai servizi sanitari, compreso il diritto ad un aborto sicuro. Per questo, continuiamo a sostenere il diritto a un aborto legale, sicuro e accessibile. Ogni impedimento e limitazione presente nei diversi Stati Europei viola il diritto delle donne alla salute e all’autodeterminazione. Per questo appoggiamo la Campagna ICE My Voice ed invitiamo a firmare la petizione per ottenere una nuova legge che garantisca a ogni donna in Europa il diritto di accedere all’interruzione volontaria di gravidanza in modo sicuro e legale.