Gabriela Bucher, nuova direttrice esecutiva di Oxfam International, lancia oggi un piano strategico di lotta alla disuguaglianza. Ha un orizzonte di 10 anni e un obiettivo primario: porre fine a povertà e ingiustizie.
Grazie ad un nuovo piano strategico della durata di 10 anni, Oxfam potrà agire con sempre maggiore efficacia al fianco di persone, famiglie, comunità che tutti i giorni devono fare i conti con la povertà, l’esclusione e la discriminazione. L’adozione di un approccio femminista aiuterà a perseguire obiettivi di quella giustizia di genere, senza la quale è irrealizzabile ogni progresso in termini di uguaglianza.
Con la nuova strategia Oxfam sarà sempre di più impegnata sui temi della disuguaglianza, che pure hanno già posto l’organizzazione al centro del dibattito nazionale e internazionale in occasione del World Economic Forum di Davos, a partire da questioni come le riforme fiscali, l’economia di cura, la ricchezza concentrata nelle mani di pochi singoli miliardari.
“La disuguaglianza non fa che alimentare privilegi e impunità, in definitiva perpetua la povertà. – ha detto Gabriela Bucher, nuova direttrice esecutiva di Oxfam International dal 16 novembre scorso – Accresce le discriminazioni, è alla radice del caos climatico, svuota la politica e inasprisce conflitti. Oxfam si impegnerà a fondo su tutto questo, volendo affrontare i sistemi, non i sintomi, della disuguaglianza.”
Maggiore inclusività e diversificazione saranno essenziali per sostenere attivisti e movimenti della società civile nei paesi in cui Oxfam continuerà a lavorare. L’organizzazione sarà infatti presente in un numero inferiore di paesi (48) rispetto al passato, ma avrà staff più solidi e strutturati al fianco di partner che indirizzeranno il lavoro sulle questioni più urgenti e importanti nei vari contesti nazionali.
In questo nuovo corso, Oxfam sarà impegnata a combattere ogni discriminazione razziale o di altra natura, dopo essersi resa promotrice al suo interno di una Commissione Uguaglianza – presieduta sempre da Gabriela Bucher – volta a vigilare sulla trasparenza e il rigore con cui la stessa organizzazione applica l’inclusione e l’uguaglianza.
“Vogliamo trasferire potere decisionale e sostegno economico al nostro staff, ai partner locali, ai movimenti, alle comunità – ha aggiunto Bucher –, nella convinzione che la concezione di beneficenza che ha ispirato la nascita di Oxfam oltre 70 anni fa è ormai superata.
I principi di solidarietà guideranno sempre la nostra azione, ma oggi non c’è più spazio per modelli colonialisti nel nostro lavoro.”
Il piano strategico va a inserirsi nel contesto della crisi scatenata dal coronavirus, che ha profondamente cambiato il lavoro di Oxfam in ogni paese e le modalità di raccolta fondi delle sue 20 affiliate indipendenti. La pandemia ha spinto pertanto l’organizzazione sul terreno di nuove campagne di sensibilizzazione contro l’extra-profitto di alcune grandi multinazionali e contro la fame; in favore di maggiori aiuti umanitari e della cancellazione del debito nei paesi in via di sviluppo, così come di un vaccino per tutti in ogni luogo del mondo.
“Affronteremo le sfide che abbiamo davanti con coraggio e creatività. La visione e il nuovo piano strategico di Oxfam sono un invito a quanti credono di poter costruire un mondo migliore, siano essi attivisti, politici, lavoratori o imprenditori. Solo un movimento popolare capace di coinvolgere, guidato dal basso può essere al passo con i tempi. Sarò felice di lavorare a tutto questo.” Conclude Bucher.