Superati i 2 mila casi, oltre 1.300 le vittime
A causa dei ripetuti attacchi subiti negli ultimi mesi, Oxfam e altre organizzazioni al lavoro sul campo hanno dovuto interrompere più volte le attività di soccorso alla popolazione:
- vaccinare le persone
- decontaminare le case
- svolgere sepolture sicure
Inevitabilmente si è registrata un’esplosione di casi destinati ad aumentare esponenzialmente nelle prossime settimane. La speranza adesso è che il nuovo e più forte impegno dell’ONU nella risposta all’Ebola e un costante lavoro di prevenzione tra la popolazione, ci possano consentire di sconfiggere in tempo questo nuovo incubo.
L’Ebola non esiste
I nostri team sul campo ogni giorno incontrano persone che non credono nemmeno che l’Ebola sia reale. Sono tantissimi i casi che sino ad oggi non sono stati rilevati perché le persone, nonostante i sintomi, non si sono volute sottoporre alle cure. Questa mancanza di fiducia tra la popolazione, rende impossibile interrompere la catena del contagio.
In questo contesto le prime ad essere colpite sono le donne, che rappresentano più della metà dei contagi, perché sono le prime a prendersi cura dei malati.
Il contesto umanitario è drammatico
Oltre due terzi della popolazione sopravvive al di sotto della soglia di povertà (ossia con meno di 1,90 dollari al giorno) e nell’ultimo anno sono aumentate del 70% le persone colpite da malnutrizione acuta passate da 7,7 a 13,1 milioni. Tra queste 6 milioni sono bambini e oltre 7 milioni sono donne colpite da anemia. A indebolire ulteriormente la popolazione si aggiunge l’insorgenza di altre malattie come il colera e morbillo che dall’inizio dell’anno hanno causato decine di migliaia di contagi e migliaia di vittime. Oltre 8,5 milioni di persone, sarebbero esposte al rischio di contagio.
Cosa fa Oxfam?
Nell’ultimo anno abbiamo soccorso oltre 1,3 milioni di persone in tutto il Paese con interventi di emergenza e volti a migliorare la vita della popolazione nel medio e lungo periodo. Fornendo anche aiuti diretti per l’acquisto di cibo nelle zone più colpite dalla crisi. Per contenere l’epidemia di Ebola in corso, stiamo lavorando sulla promozione delle norme di prevenzione tra la popolazione assieme ai leader delle diverse comunità, fornendo acqua pulita alla popolazione e migliorando le infrastrutture sanitarie. Dall’inizio dell’epidemia abbiamo raggiunto oltre 600 mila persone.