In concomitanza col Vertice G20 di Antalya vogliamo denunciare l’investimento spropositato di questi paesi in combustibili fossili: 450 miliardi di dollari tra investimenti di stato e prestiti agevolati, 15 volte di più rispetto ai 4-5 miliardi di dollari investititi verso i paesi più poveri per permettere loro di adattarsi agli effetti del cambiamento climatico. Entro il 2030 servirebbero invece 150 miliardi di dollari l’anno per consentire l’adattamento.
Elisa Bacciotti, Direttrice del Dipartimento Campagne di Oxfam Italia commenta: “I leader dei paesi G20 devono smettere di concedere sussidi a chi inquina e assicurarsi invece che le comunità più povere abbiano i fondi di cui hanno bisogno per adattarsi al cambiamento climatico. I dati che abbiamo ci dicono che l’Italia ha investito 390 volte di più in combustibili rispetto ai programmi di adattamento al cambiamento climatico: una decisione scandalosa per un paese che vuole darsi la priorità di lottare contro il cambiamento climatico, e anche difficilmente comprensibile dato il nostro ruolo come importatore di fonti fossili. Non ci sono più scuse e non c’è più tempo – abbiamo bisogno di un accordo ambizioso alla COP 21 di Parigi a dicembre ed il G20 può essere un summit chiave per arrivare a quest’obiettivo e prevenire un catastrofico surriscaldamento del clima”.
E sul fronte dell’elusione fiscale?
Si nota un passo in avanti grazie a un insieme di misure elaborate dall’OCSE per limitare l’elusione fiscale da parte delle multinazionali, ma serve fare di più per restituire ai cittadini del mondo le risorse che servono per avere salute, istruzione, stato sociale. Se ci riferiamo all’Italia ad esempio l’erario nel solo 2012 ha perso 4,2 miliardi di dollori di imposte non versate da parte delle maggiori multinazionali statunitensi.
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