Dalla copertina di Rolling Stones alla Flog di Firenze, arrivano l’11 aprile in unica data italiana i MASHROU’ LEILA, la band rivelazione simbolo della “Primavera Araba”. Il 14 aprile all’auditorium Stensen l’incontro con l’inviato della Stampa, DOMENICO QUIRICO e il suo “Paese del male”.
“I Mashrou’ Leila sono la band libanese che sta cambiando la faccia della politica Araba”, così The Guardian, descrive la band diventata uno dei nomi di punta della scena rock mediorientale fino a conquistarsi l’onore della copertina sull’ultimo numero di Rolling Stones, che sarà in scena venerdì 11 aprile, alle ore 22.00 all’Auditorium Flog di Firenze.
Uno dei concerti dell’anno in città all’interno del Middle East Now, in programma dal 9 al 14 aprile. Il debutto assoluto in Italia per la band libanese che negli ultimi cinque anni è riuscita a creare con i suoi testi e il suo travolgente indie-rock, un incredibile movimento giovanile trasversale che va dal Libano al Marocco, passando per Giordania, Palestina, Egitto, Tunisia e persino Israele. Con oltre 170mila fan su Facebook e concerti sempre sold-out. Il concerto presentato da Oxfam Italia, Middle East Now Festival e Music Pool/Network Sonoro è realizzato in collaborazione con la Scena Muta, Frikkettonica e Florence Queer Festival, mentre il ricavato della serata sarà devoluto a favore del lavoro di Oxfam per l’emergenza umanitaria in Siria.
I testi dei Mashrou’ Leila sono in arabo libanese e denunciano l’esplosiva situazione mediorientale, parlano di rivoluzione, amore e speranza in un paese che impedisce a giovani di credi diversi di sposarsi tra loro e dove l’amore omosessuale è ancora un grande tabù. I brani dei Mashrou’ Leila (il nome significa «progetto notturno») sono diventati l’inno di quella gioventù araba che non si riconosce né negli islamisti né nei dittatori. #occupyarabpop è lo slogan che hanno lanciato per descrivere il loro movimento contro la cultura pop corrente in Medio Oriente. Una protesta contro l’industria della musica che propone pop-star stereotipate, senza dare spazio a nuove idee. Il loro ultimo disco, Raasük, è stato finanziato soltanto con l’aiuto dei fan, senza bisogno di una piattaforma di crowdfunding: hanno semplicemente lanciando l’hashtag #occupyarabpop su twitter, e hanno cosi’ raccolto ben 66.000 dollari in poche settimane. Raasük è la conferma del loro suono unico ed eclettico, musicalmente onnivoro, con influenze rock, jazz, elettroniche fuse insieme alla musica tradizionale araba. Un suono che raggiunge e unisce la gran parte dei giovani mediorientali.
Informazioni: 055 240397. Prevendite on line: www.eventimusicpool.it, www.ticketone.it, Circuito Regionale Box Office (www.boxol.it tel. 055/210804). Ingresso € 12,00 – riduzione € 10,00.
Ma gli appuntamenti con Oxfam al Middle East Now non finiscono qui. Tra gli eventi speciali della rassegna promossi da Oxfam Italia infatti, lunedì 14 aprile alle 18 all’auditorium Stensen (in viale Don Minzoni 25/c) è in programma un altro appuntamento da non perdere, con la presentazione del libro dell’inviato della Stampa Domenico Quirico, il “Paese del Male”, edito da Neri Pozza (scheda libro ). L’incredibile racconto dei suoi 152 giorni da ostaggio in Siria scritto assieme al compagno di prigionia Pierre Piccinin da Prata. L’appuntamento sarà inoltre l’occasione per scoprire il lavoro di Oxfam Italia sulla crisi in Siria assieme al responsabile emergenze umanitarie dell’ong, Riccardo Sansone. A moderare l’incontro sarà il giornalista fiorentino, Jacopo Storni. Un focus con l’impegno di Oxfam nell’area, che continuerà con la proiezione, dei video realizzati dal video maker fiorentino Nicola Melloni, che raccontano la tragedia umana che centinaia di migliaia di rifugiati siriani stanno vivendo in Libano e in Giordania. Middle East Now ha deciso di proiettare queste pillole di due minuti ciascuna durante il festival, e mostrare in presa diretta la vita quotidiana dei rifugiati siriani nei campi profughi. I video sono stati realizzati nell’ambito della campagna di Oxfam #WithSyria.
NOTE
DOMENICO QUIRICO BIO
GLI INTERVENTI DI OXFAM PER L’EMERGENZA SIRIANA