In viaggio verso il G8 in Irlanda del Nord
Ho appena fatto le valigie per recarmi a Enniskillen, nell’Irlanda del Nord, sede del vertice G8 che si terrà il 17 e 18 giugno. Il raduno annuale del “Gruppo G8”, il club di alcune delle nazioni più potenti del mondo, richiama puntualmente tanti manifestanti e i media globali e si conclude immancabilmente con una grande dichiarazione e l’impareggiabile foto di famiglia. Quest’anno le cose non andranno diversamente. Oxfam sarà a Enniskillen per comunicare al G8 un chiaro messaggio: è giunto il momento di mettere fine allo scandalo della fame nel mondo.
Mentre il G20 può aver superato il G8 in termini di “baraccone itinerante”, il vertice G8 di quest’anno ha un profilo ancora più di spicco rispetto agli anni passati, grazie anche al paese ospitante, il Regno Unito. Il vertice ha suscitato un notevole interesse anche in una coalizione di oltre 200 associazioni di beneficenza britanniche di cui fa parte anche Oxfam, che ha lanciato la campagna IF contro la fame nel mondo.
Per il vertice del 2013, il Regno Unito occupa la poltrona della presidenza e David Cameron non ha esitato a definire l’incontro “il G8 più ambizioso che sia mai stato organizzato”. Cameron ha promesso di mettere in ordine gli affari in casa G8 relativamente a tre questioni importanti che affliggono il mondo oggi – commercio, fisco e trasparenza –, e ha inoltre promesso di attivarsi per far fronte all’enorme problema della fame nel mondo. Parole senza dubbio gradite, ma gli otto leader passeranno ai fatti la settimana prossima?
Le decisioni che verranno prese su due questioni chiave potrebbe fare una grande differenza nella lotta contro la fame globale.
Evasione fiscale
L’evasione fiscale è su tutti i giornali in molti paesi del G8, ma il suo impatto sui paesi in via di sviluppo riceve scarsa attenzione. Per esempio, ogni anno solo l’evasione fiscale aziendale costa ai paesi in via di sviluppo oltre 160 miliardi di dollari, una cifra sufficiente a sradicare la fame nel mondo più di tre volte. Ma è solo la punta dell’iceberg, in quanto centinaia di miliardi sono trasferiti dalle multinazionali più ricche del mondo in paradisi fiscali. Diremo ai rappresentanti del G8 di assumersi le proprie responsabilità nella lotta contro l’evasione fiscale, cambiando le regole che proteggono le aziende e gli individui che utilizzano i paradisi fiscali per sottrarsi al fisco.
Land grabbing
Il land grabbing (accaparramento delle terre) è ormai un problema di lunga data, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, e sta esponendo le comunità vulnerabili al rischio di perdere tutto: la propria casa, il proprio modo di vivere e la propria terra, da cui dipendono per sopravvivere. Nel frattempo, nessun provvedimento significativo è stato ancora preso per prevenire questo fenomeno. Dal 2000, società e investitori dei paesi G8 hanno acquistato un’area di terra equivalente alla superficie dell’intera Irlanda nei paesi in via di sviluppo. Queste terre potrebbero dar da mangiare a 96 milioni di persone nel mondo. Il G8 ha una grande opportunità per tutelare le persone dal land grabbing, aumentando la trasparenza degli investimenti sulla terra e costringendo le imprese a rivelare informazioni su eventuali contrattazioni. Ma riuscirà a cogliere questa opportunità?
Cosa possiamo aspettarci?
I precedenti del G8 nel mantenere le promesse non sono incoraggianti, così come del resto dimostra anche l’Accountability Report. Ma nelle ultime settimane vi sono stati alcuni segnali che sembrerebbero indicare che il G8 si sta muovendo nella giusta direzione. La scorsa settimana i governi hanno stanziato 4,15 miliardi di dollari per la lotta contro la malnutrizione durante un evento speciale sulla nutrizione, e questa settimana abbiamo assistito ad alcune iniziative sul fisco e in materia di trasparenza dell’industria estrattiva da parte di alcuni paesi del G8. Ma un accordo sulla terra e sul fisco, che potrebbe realmente aiutare i paesi più poveri, non sembrano imminenti. Con più di un miliardo di persone che vive in estrema povertà e una persona su otto che soffre la fame, il G8 deve al decidersi a fare di più nei prossimi giorni. Oxfam seguirà attentamente gli sviluppi del vertice G8, condividendo aggiornamenti, chiedendo una maggiore attenzione da parte dei leader, e facendosi sentire con le sue Big Heads!
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Elisa Bacciotti
Direttrice Dipartimento Campagne e Cittadinanza Attiva di Oxfam Italia