8 Marzo 2012

L’uguaglianza di genere: la parità fra sessi in Italia

 
Annie Lennox per The Circle
Annie Lennox

In termini di equità tra i uomini e donne, l’Italia continua ad essere in ritardo rispetto alla media europea: questo è ciò che emerge dell’Indice di Equità di Genere (GEI – Gender Equity Index), pubblicato in occasione della Giornata della Donna dalla rete internazionale Social Watch di cui Oxfam Italia è membro.

Il GEI, prodotto annualmente dal Social Watch, misura il divario tra donne e uomini in materia di istruzione, di partecipazione economica e di potere politico. L’indice è una media delle disuguaglianze nelle tre dimensioni.  Sull’aspetto dell’alfabetizzazione, si calcola il divario di genere nelle iscrizioni scolastiche a tutti i livelli; in merito alla partecipazione economica vengono rilevate le differenze di reddito e occupazione; per la dimensione di empowerment vengono monitorate le disparità in termini di accesso a lavori altamente qualificati o a posizioni di alto livello manageriale e la presenza di donne in Parlamento.

L’indice del Social Watch misura il divario tra donne e uomini, non il loro benessere. Perciò, un paese in cui giovani uomini e donne hanno pari accesso all’università riceve un valore di 100 su questo particolare indicatore. Allo stesso modo, un paese in cui a entrambi i sessi è parimente impedito di completare l’istruzione primaria, viene assegnato ugualmente un valore di 100. Ciò non significa che la qualità dell’istruzione in entrambi i casi sia la stessa. Stabilisce solo che, in entrambi i casi, le ragazze non sono meno istruite rispetto ai ragazzi.

L’Italia ha un valore di 70 che la pone nella classifica tra i paesi con basso GEI, al pari di Armenia, Madagascar e Viet Nam. Con tre punti sotto la media europea, che è 73, l’Italia si trova anche al di sotto della vicina Grecia (72), Austria (74), Slovenia (75), Francia (77) e Svizzera (79).

L’unica dimensione in cui l’Italia raggiunge un valore accettabile è l’istruzione (99 punti), mentre per quanto riguarda la partecipazione economica e l’emancipazione ed empowerment, è molto al di sotto la media: 66 e 45 rispettivamente (valori considerati basso e molto basso).

Norvegia, Finlandia, Svezia e Islanda sono al top d’Europa e anche del mondo, con 89, 88 e 87 punti rispettivamente. Dei 154 paesi calcolati dall’indice GEI 2012, i seguenti si trovano nella peggiore situazione globale: Repubblica del Congo e Pakistan (29), Niger (26), Ciad (25), Yemen (24) e Afghanistan (15).

Clicca qui per una visione complessiva dei dati e una descrizione dettagliata di fonti e metodologia.

Oxfam Italia promuove l’equità di genere e sostiene le donne in tutto il mondo, attivandosi perchè abbiano indipendenza economica e sociale. Quest’anno ha iniziato a promuovere anche nel nostro paese The Circle: nato a Londra nel 2008 grazie alla volontà di Annie Lennox, e oggi promosso in Italia grazie al supporto di Livia Firth, è costituito da donne di differenti ambiti (cultura, arte, spettacolo, moda, editoria, imprenditoria…) che insieme si confrontano, si scambiano idee, realizzano progetti concreti per sostenere le donne che vivono in povertà nel mondo.

E per conoscere meglio il nostro lavoro per le donne, guarda il video del viaggio di
Helena Christensen in Kenya
.

Condividi l’articolo:
oxfam facebook oxfam Twitter oxfam Linkedin