In Italia, paese con uno dei sistemi sanitari nazionali pubblici ancora tra i più performanti e inclusivi al mondo, l’emergenza coronavirus ha portato molti ospedali vicini al collasso e il personale sanitario al limite delle forze, ma cosa può succedere nei paesi più poveri?
In un mondo senza strutture sanitarie e misure adeguate è a rischio la vita di 40 milioni di persone.
Nessuno è al sicuro, se non lo siamo tutti
“I leader nazionali sono impegnati in questi giorni in una lotta strenua per portare i propri paesi fuori da una crisi senza precedenti. A tutela della salute di tutti, il G20 deve agire per intervenire nei paesi più vulnerabili e limitare il contagio. Riusciremo a sconfiggere la pandemia solo se agiremo in tutti i paesi e per tutte le persone. Nessuno è al sicuro, se non lo siamo tutti.”
Uniamoci per richiedere un piano di azione globale per sostenere l’accesso gratuito alle cure sanitarie per tutti.
1 su 243
In Italia un medico ogni 243 persone
1 su 10.000
In Zambia un medico ogni diecimila persone
3 su 1.000.000
In Mali un ventilatore polmonare ogni milione di persone
La pericolosità del coronavirus: 1 su 5 persone con COVID-19 si ammala gravemente e presenta difficoltà respiratorie, richiedendo il ricovero in ambiente ospedaliero.
Chiediamo ai leader del G20 un’azione coordinata e coraggiosa per salvare migliaia di vite nei paesi più colpiti dalla pandemia e in particolare nei contesti più poveri e vulnerabili.
Le persone fisiche possono pertanto detrarre le erogazioni effettuate a favore della nostra associazione nei limiti e con le modalità stabilite per legge (Art. 15, comma 1.1 del DPR 917/86)Le persone giuridiche possono dedursi le erogazioni effettuate a favore della nostra associazione nei limiti e con le modalità stabilite per legge (Art. 100 comma 2, lettera h del DPR 917/86) L’associazione attesta di possedere tutti i requisiti soggettivi ed oggettivi richiesti dalle normative citate.