“Accogliamo con soddisfazione le dichiarazioni del Commissario all’ Ambiente Janez Potocnik in vista del prossimo vertice che si terrà a Rio nei prossimi giorni”, ha dichiarato Francesco Petrelli, Responsabile dei rapporti istituzionali di Oxfam Italia. L’ Europa che oggi è il primo donatore mondiale in aiuto allo sviluppo, da qui al 2015, deve mettere il massimo impegno per raggiungere, o almeno avvicinare significativamente il conseguimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio e spingere la comunità internazionale a fare altrettanto.
“E’ necessario – prosegue Petrelli – rovesciare la prospettiva: l’aiuto e la cooperazione internazionale non sono un di più da tagliare in tempi di crisi, ma una scelta lungimirante per uscire insieme dalla crisi e dare un futuro al pianeta”.
Oltre all’aiuto, il passo fondamentale da fare riguarda lo sviluppo e il nostro stesso modello di produzione e consumo. La finitezza delle risorse, il rispetto dei cicli biologici sono il paradigma con cui ripensare l’economia per conseguire la stessa sopravvivenza del pianeta.
Per fare questo è anche necessario che l’Europa mostri coerenza in tema di politiche per lo sviluppo, di tutte le politiche, altrimenti l’aiuto non basta e la sostenibilità è una mera enunciazione di principio.
Servono risorse ed è urgente che a partire dal prossimo vertice Ecofin l’Europa adotti una tassazione delle transazioni finanziarie, i cui proventi siano investiti nello sviluppo sociale interno e nella lotta alla povertà a livello internazionale.
“Serve coerenza perché oggi, dopo anni, il numero delle persone che soffrono la fame è nuovamente cresciuto e raggiunge la cifra di un miliardo. Serve coerenza per combattere a livello internazionale il fenomeno dell’accaparramento della terra (land grabbing), che espropria 500 milioni di piccoli contadini del loro sostentamento e li espone paradossalmente alla fame. Serve coerenza per non favorire le produzioni di biocarburanti devastanti per l’ambiente. Serve coerenza nel chiudere definitivamente la stagione delle politiche dei sussidi irragionevoli alle politiche agricole europee”, conclude Petrelli.