OXFAM: “FONDO PER L’AFRICA DEVE SERVIRE PER GLI AIUTI E NON PER I MURI”
Il summit sulle migrazioni che si è tenuto a La Valletta ieri e oggi – 11 e 12 novembre 2015 – si è concluso con una dichiarazione e un Piano d’azione che sembrano andare nella direzione di un incremento della tutela dei diritti umani e della dignità delle persone.
Esprimiamo però dubbi su come si passerà dalle parole ai fatti e su come l’Europa realizzerà l’agenda sull’immigrazione in Africa.
Ricordiamo che proprio mentre i leader africani ed europei partecipavano al summit, ci sono stati ancora morti al largo delle coste turche nel tentativo di raggiungere l’Europa via mare, la Slovenia ha eretto nuovi muri di filo spinato e la Svezia ha intensificato i controlli alle frontiere.
Siamo particolarmente preoccupati inoltre che il Fondo Fiduciario per l’Africa dell’Unione Europea sia il primo atto di una politica che confonde gli aiuti allo sviluppo con la politica di sicurezza. Pertanto chiediamo trasparenza sull’utilizzo di questi fondi affinché servano davvero a contrastare le disuguaglianze e ad aiutare chi è in difficoltà.
Per questo Sara Tesorieri, policy advisor di Oxfam per l’immigrazione chiede che il consiglio direttivo del fondo stabilisca chiari standard “per i progetti non riguardanti la cooperazione allo sviluppo, assicurando il rispetto dei diritti umani”.
Siamo inoltre fermamente contrari al principio secondo cui si diano più aiuti in cambio di un impegno sui rimpatri. “Per questo Renzi e gli altri leader europei e africani devono mettere in pratica le belle parole espresse. Gli aiuti servono per le persone, non possono essere oggetto di scambio tra governi” sottolinea Tesorieri.
Mentre il vertice de La Valletta è in corso, gli stati membri dell’UE si riuniscono a Bruxelles per discutere dei tagli al budget comunitario e delle spese esterne: ciò include anche gli aiuti allo sviluppo, che rischiano di ricevere un colpo ferale. Attualmente, per ogni euro speso dall’Unione Europea, meno di due centesimi sono destinati a programmi di lotta alla povertà estrema: i tagli proposti ridurrebbero di quasi un quarto il principale fondo europeo contro la povertà. Un atto che contraddice lo spirito di quanto dichiarato a La Valletta.